Zara chiude 1200 negozi e punta sull’e-commerce
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Il Gruppo Inditex ha dichiaratamente espresso che sarà organizzato e incrementate le piattaforme e-commerce sia per il brand Zara e Bershka.
Il Gruppo racchiude in sé la gestione dei più grandi brand di abbigliamento ed accessori quali Zara, Pull&Bear, Stradivarius, Bershka, Zara Home e Massimo Dutti.
Questo cambiamento è la diretta conseguenza e reazione del crollo economico provocato dall’emergenza sanitaria Covid-19. Gli imprenditori a capo del brand Zara, svolgendo una previsione annuale 2020/2021, si sono visti chiudere circa il 90% dei punti vendita in tutto il mondo.
Zara comunica la sua decisione chiude 1200 negozi e punta tutte le sue energie sull’e-commerce. Grande cambiamento su scala mondiale che prevede lo spostamento della dimensione fisica della vendita alla dimensione digitale con nuove metodologie.
Puntare sull’e-commerce
La vendita online risulta sempre più dilagante e coinvolgente negli ultimi 10 anni. Un metodo innovativo e pratico di acquisto per capi di abbigliamento ed accessori che attira l’attenzione dei consumatori. Gli e-commerce sono in piena crescita ed il brand nel 2018 già aveva adottato una strategia vincente, promuovendolo in altri 106 Paesi. Il brand risulta essere vincente e globale, giungendo in località caraibiche ed Indonesia con ottima logistica e prodotti consegnati entro 8 giorni lavorativi.
Colosso galiziano della moda fast fashion fondato negli anni ’60 da Amancio Ortega, l’uomo più ricco di Spagna. Ha avuto una forte spinta dal coronavirus che ha fatto calare nel primo trimestre le vendite del 44%.
Questa nuova situazione economica porta ad investire diversamente, di conseguenza il denaro investito sugli stores online di tutto il mondo è pari ad un miliardo.
Parola al Presidente Pablo Isla
Il gruppo Inditex sbloccherà altri 2.7 miliardi di investimenti di cui 1 miliardo per potenziare l’e-commerce del brand Zara. Le vendite online nel 2019 sono state registrate con percentuale del 14%. Inditex prevede che le vendite online rappresenteranno il 25% del suo giro d’affari nel 2022 contro il 14% del 2019. Per il 2020, il presidente del brand Zara Pablo Isla prevede “un recupero progressivo delle vendite. In maggio, le vendite sono calate del 51% su base annua, del 34% nella prima settimana di giugno”.
Dalle parole del presidente possiamo evincere e trarre le seguenti conclusioni. Un quarto dei negozi di tutti i franchising gestiti dal gruppo sono stati chiusi fino all’8 Giugno. Le piattaforme e-commerce sono state le uniche fonti di guadagno e si registra una quota del 50% di vendite online superiore rispetto all’anno 2019. Zara, puntando sull’e-commerce e facendo una previsione a lungo termine, prevede che nel triennio 2020/2022 una vendita incrementata del 25%.
Inoltre come il brand Zara anche la catena di franchising del brand H&M ha registrato considerevoli perdite di fatturato ed in Italia la decisione è stata quella di chiudere 8 punti vendita e di incrementare le vendite online.
Ancora di salvezza per numerosi brand del gruppo Inditex é la vendita online che permette di bilanciare le perdite subite negli ultimi 4 mesi a causa del Covid-19.