Victoria’s Secret in crisi, possibile salvataggio di Sycamore
Kaluzny e Morrow adocchiano il marchio Victoria’s Secret. Era il 1977 quando i coniugi Roy e Gaye Raymond fondarono il brand Victoria’s Secret, nome in onore della regina Vittoria. Il marchio statunitense di abbigliamento femminile, noto soprattutto per la lingerie e i prodotti di bellezza si è dimostrato nel corso degli anni il più grande rivenditore di indumenti intimi sexy. Nel suo primo anno Victoria’s Secret incassò 500.000 dollari, fondo sufficiente per finanziare altri quattro punti vendita di successo. Nel 1982 la società con un guadagno annuo di 6 milioni di dollari, fu venduta a Leslie Wexner, creatore di Limited Brands, rivenditore di moda americano. la Limited Brands, che oltre a Victoria’s Secret controlla anche i marchi Pink, Bath & Body Works, ed Henri Bendel, archivia l’esercizio fiscale al 30 gennaio 2016 con un fatturato di 12.15 miliardi di dollari.
La crisi
Dopo un crollo del 40% in un solo anno Victoria’s Secret nel 2019, oltre a diminuire la forza lavoro del circa 15%, ha chiuso circa 53 negozi negli Stati Uniti. Leslie H. Wexner attuale proprietario dell’azienda, così, avrebbe deciso di cedere il marchio. Il brand che fino a pochi anni fa era tra i più importanti marchi mondiali nel settore della lingerie, celebre per le sfilate spettacolo dei suoi “angeli” si è trovato coinvolto nella crisi della distribuzione al dettaglio, oltre che nel disdicevole coinvolgimento dello stesso Wexner per l’accusa di molestie sessuali su minori.
Il salvataggio di Sycamore
Sycamore, fondo privato specializzato in acquisizioni di aziende in sofferenze, fondato a New York da Stefan Kaluzny e Peter Morrow avrebbe infatti adocchiato il marchio. Per la società l’acquisto di Victoria’s Secret sarebbe una scommessa da diversi miliardi. I reggiseni sono un mercato che vale 7.2 miliardi di dollari l’anno, solo negli Stati Uniti, e con Victoria’s secret che accresce le sue vendite con pigiami, profumi ed altri accessori, i ricavi sembrerebbero arrivare a circa 7.4 miliardi di dollari l’anno.
Le acquisizioni di Sycamore
Tra le acquisizioni più famose da parte di Sycamore si ricordano Belk e Talbots, Nine West Holdings, abbigliamento all’ingrosso, e Staples celebre produttore di articoli di cancelleria. Per quanto riguarda l’ultima azienda l’acquisizione per 6.9 miliardi di dollari, nel 2017, rappresentò la maggiore operazione di “buyout”,tecnica di acquisto di una società, di quell’anno. “Gli angeli”, così chiamate le modelle del marchio, sembrano quindi essere salve, e con loro tutti gli affezionati al brand.
Una sfida da grandi risvolti economici ma anche un’impresa impervia per quanto riguarda il concept aziendale. Il marchio necessita infatti di uno svecchiamento a favore del comfort e più vicino alle forme di una società sempre più curvy.