Daimler, valigie pronte per 10mila lavoratori
Il settore delle vetture elettriche ha creato molti scompigli in Germania, prima Audi e adesso Daimler che ha annunciato un forte taglio degli operai del settore. Per quanto riguarda Daimler, produttore tedesco di automobili e di mezzi di trasporto per l’impiego militare/civile e casa madre della Mercedes, il nuovo presidente Ola Kaellenius ha esposto la sua nuova strategia imprenditoriale: diminuire i costi del personale di almeno 1.4 miliardi di euro entro il 2022 per la produzione delle vetture elettriche. Ciò comporta la riduzione dell’occupazione di 10 mila su 300 mila dipendenti, in particolar modo nei settori amministrativi e produttivi. L’obiettivo è la riduzione delle risorse da poter reinvestire nei motori “puliti” e nelle auto elettriche. L’azienda precisa la volontà di offrire incentivi alle dimissioni per i dipendenti prossimi alla pensione.
“L’industria automobilistica è nel mezzo della più grande trasformazione della sua storia – spiega la Daimler – Lo sviluppo verso la neutralità in termini di CO2 richiede ingenti investimenti, motivo per cui la Daimler ha annunciato un programma per aumentare la competitività, l’innovazione e la forza degli investimenti. Non è una cosa della quale siamo soddisfatti, ma abbiamo spiegato apertamente quel che saremo in grado di fare nei prossimi tre anni”.
Audi ha annunciato un taglio di posti di lavoro pari a 9.500 dipendenti entro il 2025 in Germania, con un risparmio annuo di 6 miliardi fino al 2029. BMW ha annunciato una riduzione dei bonus per i lavoratori, per ridurre i costi del lavoro senza adottare misure drastiche sull’occupazione. Ford, invece, lo scorso giugno ha annunciato che punta al taglio di 12 mila posti di lavoro entro il 2020, con la conseguente chiusura di 6 impianti su 18, in Russia, Francia, Regno Unito, Slovacchia e Germania. Infine, anche l’azienda giapponese Honda aveva annunciato la chiusura della storia sede inglese di Swindon nel 2021, con il conseguente taglio di 3.500 posti di lavoro in base alla decisione di incrementare gli investimenti per il passaggio alla produzione dei veicoli elettrici.