Vertenza ERICSSON: la Regione Campania chiede dietrofront sui licenziamenti
Si è tenuto ieri un tavolo regionale con CGIL, CISL, UIL, ed i Consiglieri Regionali Daniele e Ciaramella, sulla vertenza ERICSSON. In corso la 13esima procedura di licenziamento collettivo che colpisce ben 5 Regioni da nord a sud e 291 dipendenti totali.
Non sono bastati 10 mesi di instancabili trattative presso il Ministero del Lavoro per scongiurare i licenziamenti: 29 solo in Campania.
La Campania, insieme a Lombardia, Lazio, Liguria e Toscana, ha offerto ben 8 misure di sostegno allo sviluppo ed al rilancio dei siti. Fino ad oggi però la multinazionale svedese, con migliaia di dipendenti, è stata indifferente ad ogni proposta ed ha rifiutato sia il ricorso agli ammortizzatori sociali, sia il coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo Economico, dove è possibile ampliare i temi di rilancio industriale. Ha rifiutato, inoltre, categoricamente le misure proposte dalle 5 Regioni, in particolare finanziamenti per la formazione continua, per ricerca e sviluppo, per reindustrializzazione, per poli e distretti, contratti di sviluppo, accordo di programma partecipazione a cluster, asserendo che si tratta di esuberi strutturali.
La reazione della Regione Campania alla vertenza Ericsson
«L’azienda ha innalzato un muro impenetrabile a tutti gli incontri, ma noi continuiamo a sostenere che una grande azienda ha il dovere di coniugare le proprie esigenze di bilancio con la responsabilità sociale che governa le scelte di posizionamento e di reputazione sul mercato, senza chiudere il dialogo con le Istituzioni», sottolinea l’Assessore al Lavoro della Regione Campania, Sonia Palmeri.