Vega, il missile italiano completa la sedicesima missione
Alle 3.51 ora italiana il missile Vega è decollato dalla Guyana francese per portare in orbita il suo carico di 53 satelliti. Il vettore, sviluppato dalla società italiana ELV in collaborazione con ESA (European Space Agency) per Arianespace, ha completato con successo il suo sedicesimo lancio, dopo il fallimento della precedente missione dell’11 luglio 2019.
“Il lancio del Vega rappresenta simbolicamente la ripartenza dell’Italia dello spazio dopo il lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19” ha dichiarato Giorgio Saccoccia, direttore dell’Agenzia Spaziale Italiana.
La composizione
Il missile è composto da 3 stadi a propulsione solida e un quarto a propulsione liquida, che ha il compito di rilasciare il carico di satelliti. Vega rappresenta la possibilità di effettuare lanci spaziali ad un costo contenuto, con un risparmio del 15-20% rispetto ai classici vettori americani. Rispetto al “fratello maggiore” utilizzato dalla Arianespace, Vega si distingue per costi e dimensioni minori: 30 metri di altezza contro gli oltre 50 di Ariane 5, appena 128 tonnellate contro 710. Il motore a combustibile solido e la leggerezza dei materiali ne fanno inoltre uno dei vettori più rapidi in assoluto.
Dopo aver posticipato il lancio di un giorno causa maltempo, la missione si è svolta senza intoppi. Dopo circa un’ora è avvenuto il rilascio dei primi 7 satelliti a quota 515km, appena dopo l’ingresso nella circolarizzazione dell’orbita. A questi sono seguiti i satelliti di dimensioni minori, rilasciati all’interno dei cubesats (piccole unità di 10cm di lato) intorno ad un’altezza di 530km. L’intero carico è stato rilasciato all’impressionante velocità di 28.800 chilometri orari, nel corso un’ora e 49 minuti. Per permettere un rilascio così numeroso e frazionato, Vega si affida alla piattaforma SSMS (Small Spacecraft Mission Service), sviluppato da ESA.
I vari satelliti
I 53 satelliti rilasciati corrispondono a 21 clienti di 13 paesi diversi. I campi di applicazione principali riguardano l’osservazione satellitare, le telecomunicazioni e la ricerca scientifica. Il carico comprendeva apparecchi di dimensioni differenti, dai nanosatelliti da 1 kg ai minisatelliti, pesanti fino a 400kg. Trai carichi rilasciati spicca il laboratorio di microgravità DIDO-3, frutto di una collaborazione italo-israeliana che condurrà esperimenti congiunti in materia di biologia e farmacologia. Gli esperimenti saranno effettuati da remoto tramite un’applicazione elaborata dalle principali università italiane.
Dopo il successo del lancio di Ariane 5 lo scorso 15 agosto il volo di Vega rappresenta un ottimo risultato per il gruppo Ariane e per l’aerospaziale europeo. Al contempo, quella di Vega è una vittoria e un forte segnale per l’intero comparto aerospaziale italiano, il cui fatturato ha recentemente toccato i 3 miliardi di euro. Dallo sviluppo, in cui è testa di serie l’italiana Avio, alla progettazione della piattaforma SSM (in collaborazione con la Repubblica Cieca), l’Italia ha fatto da capofila nel progetto.
Il commento
Come ha affermato Morena Bernardini di ArianeGroup, il mercato dell’aerospazio è sempre più competitivo. Il confronto con i concorrenti, in particolare il progetto Lunga Marcia 2C cinese e l’indiano PSLV, richiederà la collaborazione sempre più stretta di tutte le agenzie europee. Dopo il volo di oggi, adesso Ariane guarda allo sviluppo dei due prossimi vettori, Ariane 6 e Vega C. Il modello C, i cui test sono già iniziati presso il poligono di Salto Quirra in Sardegna, promette velocità e capacità di carico superiore e il primo volo si attende entro la fine del 2020 (pandemia permettendo).