VALE SE (MI) CONVIENE

Quando ciascuno percepisce il medesimo senso d’interesse in tutti i suoi compagni, manterrà fede senza indugi ai suoi obblighi in qualsiasi contratto, poiché si sentirà rassicurato sul fatto che gli altri non verranno meno ai loro. Tutti costoro, di concerto, intraprendono un insieme d’azioni, calcolate per il bene comune, e si accordano per mantenere la parola data; non vi è altro requisito per la formazione di quest’azione concertata oltre al fatto che ciascuno abbia interesse a mantenere fedelmente gli impegni e dichiari quell’interesse agli altri membri della società. Ciò fa sì che immediatamente l’interesse faccia effetto su di loro e che l’interesse stesso diventi il primo obbligo al mantenimento delle promesse. Poi i sentimenti morali si affiancano all’interesse, creando una nuova norma.
(Hume, 1969)
Un mio amico dovrà guidare un’impresa importante e di grandi dimensioni ed ha una visione ambiziosa che vuole realizzare.
Dice che ci sarà un team al comando e la sua leadership si esprimerà per favorire quella degli altri, quindi sarà collettiva.
Benissimo, ma non è facile ovviamente.
Certo per chi ha responsabilità di guidare un gruppo il tema della condivisione è fondamentale.
Ma come fare per far aderire in termini non superficiali le persone ad una visione, alla sua concretizzazione e alla pratica di buoni comportamenti collegati, sia in termini razionali che etici? Come far aderire intensamente un alto numero di persone affinché la cultura affermi comportamenti diffusi che ne costituiscano l’identità e la concretizzazione strategica?
Lui sa che dovrà agire muovendosi su termini intrecciati, su tre prospettive che corrispondono a tre tipi di adesione:
- Adesione intellettuale (logica): avviene quando quello che si chiede e si agisce ha per la persona un senso strumentale, e questo accade quando è chiaro il collegamento fra comportamenti di ruolo, scelte strategiche e livello d’ambizione dell’impresa e suo personale vantaggio.
- Adesione operativa (pratica): si determina quando il senso definito in termini concettuali si traduce in prassi operative che ne consentono la concretizzazione e questo avviene quando i processi, i metodi, le risorse consentono alla persona di realizzare effetti coerenti e, ancora, un suo personale vantaggio.
- Adesione emotiva: il valore di quanto è proposto è bello, buono e sentito in modo talmente forte da riuscire a convincere anche altri, oltre se stessi, della correttezza dei comportamenti etici e le relazioni determinano un clima vitale.
Quindi riepilogando, l’accettazione collettiva di un codice etico si forma quando il suo contenuto diventa oggetto d’adesione da parte delle persone che vivono in un sistema; l’adesione avviene quando ha senso per ciascuna di loro; il senso si forma per un individuo quando ha forti ragioni per accettarla.
Le ragioni includono il vantaggio, ma proprio per quanto affermato sopra, i valori diventano deboli, quando entrano in concorrenza con gli interessi personali in opposizione a quelli collettivi.
Una cultura è davvero forte e vincente quando i valori comuni diventano il vero grande “ strumento” integrativo; il codice etico collettivo guida il sistema determinandone l’identità profonda e creando simmetria tra il piano delle dichiarazioni e quello delle azioni; i valori comuni sono quelli che presidiano gli interessi del sistema complessivo.
Quando tutto questo è forte ed esplicito non esiste concorrenza tra i valori e gli interessi, anzi coincidono, perciò le devianze sono impedite da forme di controllo che prima d’essere esterne al soggetto sono parte della “guida interiore” di ognuno.
La cooperazione prevede la fiducia e la fiducia consente la possibilità di cooperare e vivere insieme.
Un comportamento consiste, in termini di vissuto, di valori dichiarati da un sistema sociale, quindi è tale se realizza un codice etico -pratico, e se c’è la consapevolezza che la sua attendibilità è determinata dalle prassi e dai suoi effetti e non dalle enunciazioni.
Il mio amico ha fatto delle enunciazioni, e in questo senso ha espresso il profilo strategico. Ora la sua anima da manager dovrà agire sull’adesione operativa e quella del leader dovrà attrarre per mobilitare quella emotiva.
Ricordandosi che queste tre prospettive si alimentano reciprocamente.