Vaccini Covid: in arrivo la pillola che immunizza?
Non si fermano le novità messe a punto dall’industria farmaceutica per somministrare i vaccini, frenare la pandemia da Covid e soprattutto permettere a tutti di arrivare alla prima dose. Purtroppo c’è ancora chi vorrebbe farlo, ma non può per questioni logistiche ed economiche.
Questo potrebbe essere ovviato con il vaccino somministrato via orale. Si tratta della tecnologia sviluppata dalla Oravax Medical società nata a marzo dalla collaborazione tra l’azienda farmaceutica israeliana Oramed e l’indiana Premas Biotech. Oramed è propriamente specializzata nella somministrazione per via orale di terapie a base proteica normalmente inoculate per iniezione. La stessa azienda, attualmente sta ultimando la terza fase della sperimentazione clinica di una pillola di insulina per somministrazione orale efficace contro il diabete di tipo 1 e 2, un’altra rivoluzione epocale.
Oravax ha ricevuto l’autorizzazione dall’Autorità di regolamentazione dei prodotti sanitari sudafricani a iniziare un primo studio clinico di fase 1 sull’uomo, per il suo vaccino orale COVID-19.
La consegna di un vaccino per via orale supererebbe molti degli ostacoli logistici affrontati dall’Africa, ma anche da tutti gli altri Paesi del Mondo, consentendo potenzialmente alle persone di somministrare il vaccino da sole a casa. Avvicinerebbe anche tanti NoVax evitando, probabilmente tante declinazioni negative sul sistema Green Pass.
Si potrebbe arrivare in poco alla distribuzione rapida e su larga scala, superando anche l’annoso problema della refrigerazione dei vaccini attuali. Va sottolineato come nei Paesi più poveri solo 1 persona su 500 ha ricevuto il vaccino, mentre nei Paesi ricchi il rapporto è di 1 su 4.
La tecnologia del vaccino
La tecnologia del vaccino a particelle simili a virus (VLP) di Oravax prende di mira tre proteine strutturali del coronavirus, a differenza della singola proteina spike presa di mira dagli attuali vaccini Moderna e Pfizer. Pertanto questo rende il vaccino potenzialmente più efficace contro le varianti attuali e future del virus COVID-19.
C’è poi chi pensa alle compresse solo come richiamo per i già vaccinati. Per ora solo supposizioni.
Ma se Oravax è alla fase 1 della sperimentazione sull’uomo, c’è chi già chiede la distribuzione per emergenza a breve. La multinazionale statunitense Merck potrebbe ottenere a dicembre l’autorizzazione d’emergenza da parte della Food and Drug Administration (Fda) per la sua pillola anti Covid (molnupiravir). Molnupiravir è un antivirale, si tratta di un inibitore dell’RNA. La compressa, una volta assunta nell’organismo, diventa una molecola molto simile all’RNA del virus. In tal modo, quando il virus tende a formare la catena, il farmaco si frappone fra una base e un’altra, inserendo degli errori e portando in tempi relativamente breve al collasso del virus stesso.
La lotta Covid-19 continua a colpi di scoperte e sperimentazioni, e sicuramente non si fermerà fin quando il virus non verrà debellato definitivamente in tutto il pianeta.