Unione Europea: vino, carni e salumi vs tabacco
Una pubblicità ingannevole arriva dall’Unione Europea. A farne le spese sarebbero tre settori d’eccellenza della gastronomia italiana: vini, carni e salumi. Secondo la Commissione Europea vino, carne e salumi nuocerebbero alla salute così come le sigarette. Albano in una sua celebre canzone cantava “Felicità è un bicchiere di vino con un panino, la felicità”, a quanto pare l’Europa non la pensa come il cantante salentino.
La dieta “Europea” per la lotta ai tumori
Parliamo della nuova strategia per la lotta ai tumori messa in campo dalla Commissione Europea sostenuta da 4 miliardi di euro di fondi europei. Tale strategia prevede all’interno diversi programmi di screening e prevenzione. Tra i piani di prevenzione vi è principalmente quello che riguarda la tavola. Difatti Bruxelles ha posto sullo stesso piano il tabacco, le carni rosse e trasformate e gli alcolici.
L’organismo europeo mette in campo una dieta con meno carne e vino. La nuova dieta “Europea” delinea l’impegno volto ad una politica promozionale di prodotti agricoli. La Commissaria europea alla salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, per rendere i consumatori più consapevoli, presenterà una proposta di etichettatura con ingredienti e dichiarazione nutrizionale per le bevande alcoliche nel 2022, e per le avvertenze sulla salute nel 2023.
“Nel 2020 oltre un milione di persone sono morte di cancro, il doppio delle vittime del coronavirus, e anche lo scorso anno a oltre 15mila bambini è stato diagnosticato un tumore-, queste le parole della Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Da qui l’esigenza di promuovere nel 2021 la campagna ‘Healthy Lifestyle 4 All’ (stile di vita salutare per tutti) che promuova lo sport, l’attività fisica e “le diete salutari”.
Per diete salutari come descritto in documento allegato alla strategia è da intendersi “il passaggio a una dieta più vegetale, con meno carne rossa e processata e altri alimenti legati ai rischi di cancro e più frutta e verdura”.
Le proteste delle associazioni di filiera
Questa decisione europea ha scatenato allarme tra le associazioni di filiera italiane. Se andasse in porto questa azione europea rovinerebbe economicamente molte imprese. Per questo le associazioni di filiera hanno inviato a Bruxelles anche una lettera scritta per far sentire la propria voce. Lettera diretta al ministro per gli affari economici l’italiano Paolo Gentiloni.
In particolare il punto saliente per loro è “scongiurare il rischio che decisioni avventate e dogmatiche mettano in pericolo il futuro delle filiere strategiche per il nostro Paese come quella vitivinicola, senza peraltro riuscire a trovare una soluzione ai problemi di salute pubblica”. La protesta mossa dalle associazioni del vino è che il documento della Commissione Europea si fonda su un principio sbagliato, ovvero che il consumo di vino sia dannoso a prescindere, senza tenere conto della quantità consumata. Ribattono che se il consumo eccessivo di alcolici è sicuramente dannoso per la salute, altrettanto non si può dire per un consumo moderato di vino durante i pasti.
Anche Coldiretti va giù pesante, non esitando a condannare l’iniziativa come “provocazione nei confronti dell’Italia a dieci anni dal riconoscimento Unesco della Dieta mediterranea, fondata proprio su un’alimentazione diversificata che ha consentito agli italiani di conquistare il primato europeo di longevità”.
Anche Paolo Castelletti, segretario generale UIV (Unione Italiana Vini), ha deciso di rivolgersi a Paolo Gentiloni, nella speranza che l’ex premier decida di prendere posizione e tutelare gli interessi del Made in Italy. Nella missiva, Castelletti ha parlato di “demonizzazione indiscriminata” e di misure “totalmente inappropriate, inefficaci, inadeguate, addirittura controproducenti”.
“L’aumento della tassazione sull’alcol e la restrizione degli acquisti transfrontalieri rischiano di creare fenomeni di mercato nero e contrabbando. I tentativi di ridurre in modo autoritario l’accesso ad alcuni prodotti provocano l’attuazione di strategie di elusione, le cui conseguenze sono peggiori del male che si dice di combattere”, ha annunciato Castelletti a Gentiloni.
A rischio molti settori già stressati dal periodo pandemico
Questa decisione rischia di infliggere il colpo di grazia a molte attività già stressate economicamente dal virus. Si tratta di settori quali la ristorazione e osterie, luogo privilegiato per il consumo di carne vino e salumi.
“La norcineria italiana è un settore di punta dell’agroalimentare nazionale grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi ma che è stato fortemente ridimensionato nel 2020 per effetto della chiusura della ristorazione che rappresenta uno sbocco di mercato importante soprattutto per gli affettati di grande qualità. Senza dimenticare il volano economico generato dal vino italiano che vale oltre 11 miliardi di fatturato lo scorso anno e offre opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone”, spiega Coldiretti nella missiva a Gentiloni.
Secondo un rapporto di Coldiretti, il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi ha travolto interi settori dell’agroalimentare Made in Italy. A farne le spese vino e cibi invenduti per un valore stimato di 9,6 miliardi di euro nel 2020. Questa situazione sta aprendo le porte ad attività di usura da parte della criminalità organizzata nei confronti di questi settori.
Dieta mediterranea: pilastro della nostra alimentazione
La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato agli stili alimentari tradizionali dei paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Scienziati della nutrizione di tutto il mondo studiandola hanno affermato come sia la dieta con la miglior valenza salutistica.
Uno studio dell’Università di Edinburgo, pubblicato sulla rivista scientifica Experimental Gerontology, afferma che il regime mediterraneo mantenga la mente più giovane tra le persone in età avanzata. Alla ricerca dell’università scozzese hanno partecipato oltre 500 persone di un’età media di 79 anni e senza demenza. Sono stati loro ad aver completato test mnemonici, sulla velocità dei loro processi cognitivi, oltre ad aver compilato un questionario sulle loro abitudini alimentari avute durante un anno.
Esistono altre evidenze scientifiche che testimoniano l’efficacia di questo modello nutrizionale non solo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari ma anche nella protezione da malattie come cancro, obesità e diabete. Il segreto come in tutte le cose è non eccedere, con buona pace dell’Europa.