Quando la truffa diventa social: i rimedi

Ritorniamo a parlare delle truffe social con la seconda parte incentrata su come difendersi dalle stesse. Come abbiamo detto nell’articolo precedente “Quando la truffa diventa social”, una delle truffe più comuni è quella di essere “agganciati” da un profilo fake sui social (il più gettonato resta il tanto amato Facebook). Cerchiamo di dare una sorta di linee guida per capire se quello che abbiamo di fronte è una persona reale oppure un cyberhacker. Infatti, dietro al profilo con il quale ci interfacciamo, non troviamo sempre una persona fisica e reale ma semplicemente un cosiddetto boot, ovvero un programma sofisticato capace di creare domande e risposte in piena autonomia senza che nessuno dall’altra parte debba digitare qualcosa. Primo consiglio, forse banale e scontato ma che non tutti attuano: nella privacy di Facebook eliminate la possibilità di mostrare la lista dei vostri amici ai contatti. Il mio consiglio è quello di mettere come privacy “solo io”, in modo da lasciare visibile solo gli amici in comune. Questo perché gli hacker spesso chiedono l’amicizia solo per avere accesso ai vostri contatti , quindi difendete la vostra privacy e quella dei vostri amici.
Quando vi viene richiesta un’amicizia da una persona che non conoscete, non accettatela subito ma visitate il suo profilo. Osservate tutti i dettagli: da quanto tempo è iscritto su Facebook, cosa ha raccontato della sua vita, quante volte ha cambiato la foto del profilo e soprattutto se sono state aggiunte una serie di foto “piacenti” nell’ultima ora. È evidente che se ci sono poche informazioni o che nell’ora precedente alla sua richiesta di amicizia sono state inserite una serie di foto, siamo in presenza di un profilo fake. Non ne siete convinti? Allora non accettate ancora la richiesta di amicizia e scrivetegli un messaggio privato in modo da chiedere dati personali e come mai vi ha chiesto l’amicizia. Anche in questo caso è facile intuire se stiamo parlando con un boot (perché le sue risposte saranno disconnesse dal contesto) oppure ci troviamo di fronte ad un attacco social, in quanto il truffatore inizierà a dare risposte senza una vera logica e soprattutto improntate a sapere subito informazioni personali. Un ultimo suggerimento: cercate di accettare l’amicizia di persone che potete realmente incontrare e le probabilità di cadere nella trappola di un profilo fake si ridurranno notevolmente.
Passiamo all’altro argomento che mette ansia al pianeta intero: “le password”. Non vi suggerisco di cambiarle ogni mese, ma sicuramente vi esorto a tenere password diverse per e-mail, home banking, social, account di musica ecc. Non usate parole collegate alla vostra vita ma password formate da un incrocio di numeri e lettere senza nessuna logica e possibilmente con una lunghezza minima di dieci caratteri. Ricordate che chi riesce ad entrare nella vostra vita e ad accedere ai vostri dati, le prime password che proverà ad utilizzare saranno quelle collegate a quest’ultima. Domande lecite sono: “come ricordo tutte queste password?” “dove le scrivo?”. Esistono diversi programmi ed app in grado di memorizzare migliaia di password e nel contempo di crittografarle, ma se avete dubbi o non avete dimestichezza con i vari software c’è sempre la vecchia e mai obsoleta agendina dove potete trascriverle tutte. Anche qui è lampante che c’è un pericolo in agguato, perdere l’agenda significherebbe dover resettare tutte le vostre password, ecco perché vi consiglio di scrivere pochi dati e di non scrivere a cosa sono associate.
Non aprite e-mail strane e soprattutto non cliccate mai su link che vi suggeriscono file allegati con estensione .exe per i PC o estensione .pkg per Mac. Quest’ultimi sono i cosiddetti trojan, programmini capaci di infettare i vostri computer o di controllarli a distanza. Sia ben chiaro, questi consigli, anche se attuati tutti, non daranno la certezza di essere immuni da attacchi social, ma sicuramente le probabilità crolleranno vertiginosamente. Purtroppo, l’unica vera possibilità per non fare brutti incontri sarebbe quella di eliminare tutto quello che è social/web, ma comprenderete che sarebbe come vivere con un freno a mano. Negli anni diventeremo sempre più social e tecnologici: innovazioni che da un lato portano miglioramenti nella vita quotidiana, ma dall’altro un aumento delle possibilità di cadere nella rete dei cybertruffatori.
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