Torna l’ora legale, ecco la cifra che risparmieranno gli italiani
Sabato sera alle 02.00 si sono spostate in avanti di un’ora le lancette dell’orologio. Complice l’effetto Coronavirus, stavolta non dovrebbe rappresentare un grosso problema per gli italiani. L’ora legale, reintrodotta nel 1966 porta con sé oltre il susseguirsi delle stagioni, anche un grande beneficio economico che avrà i suoi effetti maggiori nei prossimi sette mesi.
Da dove nasce “l’ora legale”?
Le origini di tale fenomeno risalgono a Benjamin Franklin, il primo uomo a chiedersi come risparmiare sull’utilizzo delle candele. Ciascuna delle sue proposte fu ritenuta troppo stravagante e per tanto non accolta. L’uomo, propose di razionare le candele, vietare le uscite notturne, ma soprattutto usare sveglie sonore che potessero cambiare il riferimento orario delle persone. Le sue idee rimasero tuttavia inascoltate, fino a quando un costruttore britannico del novecento, William Willet, non riuscì a diffondere le idee di Franklin. Willet convinse le persone al risparmio, viste le carenze economiche e l’esigenza di risparmiare denaro a causa della guerra. L’esempio del Regno Unito fu seguito da numerosi altri Paesi.
Il risparmio energetico
Nel 2019, secondo quanto rilevato da Terna la società che gestisce la rete elettrica nazionale, l’ora legale ha determinato un risparmio di 505 milioni di euro, valore che può rifarsi al consumo annuo di circa 190 mila famiglie. Ciò oltre ad apportare benefici economici nelle casse personali degli italiani, contribuisce anche a minori emissioni di CO2 nell’atmosfera con un risparmio economico pari a circa 100 milioni di euro.
Tuttavia tale fenomeno potrebbe essere rallentato fortemente nel 2020 dal Covid-19. Si presuppone, infatti, che la quarantena imposta dal governo, possa influenzare in modo negativo alla riduzione dei consumi registrata negli anni precedenti.
Dal 2004 al 2019 il minor consumo di energia elettrica in Italia dovuto all’ora legale è stato di circa 9.6 miliardi di kilowattore, con un risparmio di oltre 1 miliardo e 650 milioni di euro.
Il cambio dell’ora legale a sfavore di quella solare, di fatto, resta un modo per risparmiare energia elettrica. Secondo Terna il risparmio maggiore avviene tra marzo ed ottobre, mentre è stato meno incoraggiante il calo estivo. Nonostante la luce del sole permanga in modo maggiore, il risparmio energetico non è stato evidente a causa dell’uso sempre più massiccio di condizionatori di aria fredda. Nel 2017, infatti, i kilowattore risparmiati sono 567 milioni, confrontatosi con i 573 dell’anno precedente. Fino a diversi anni fa il risparmio era di circa 640 milioni.
In un clima sempre più surreale, condizionato dalla minaccia Covid-19, spostare in avanti le lancette di un’ora, non appare più come un disequilibrio malvoluto ma come un ritorno tanto sperato alla normalità.