Che impatto ha avuto la tecnologia nel 2016 ?
Come ogni anno la tecnologia continua ad evolversi e a offrire nuove opportunità. Dagli smartphones alle apps, dai pc ai tablet, dalle internet tv agli orologi interattivi, le novità sembrano non mancare mai. Secondo un’indagine statistica svolta dalla società norvegese Schibsted Media Group, presente sul territorio nazionale con i brand InfoJobs.it (sito di recruting per le offerte di lavoro, ndr) e Subito.it ( piattaforma per annunci di compravendita di prodotti e servizi, ndr), sul nostro “comportamento digitale”, emerge che il popolo italiano non è ancora pronto a sposare i grandi vantaggi che offre la tecnologia. Nettamente più “2.0” sono i nostri vicini di confine: spagnoli e francesi.
La tecnologia nel 2016 che cambiamenti ha portato al nostro stile di vita?
La tecnologia nel 2016 ha visto la definitiva (e crescente) affermazione dei nuovi device tecnologici e delle nuove app dedicate al commercio online e alla creazioni di comunità virtuali.
L’uso dello smartphone – Nonostante i servizi di messaggistica istantanea continuino ad offrire rapidità e innovazione, gli italiani sembrano essere ancora legati ai tradizionali metodi di comunicazione mobile. Infatti, il 71% degli italiani è ancora dipendente dai vecchi sms. I vari WhatsApp, Messenger e Telegram sono ancora lontani.
Social Network – Anche l’utilizzo dei vari Facebook, Instagram e Twitter è più basso rispetto a quello della Spagna (65%, ndr) e della Svezia (68%ndr). Soltanto il 59% degli italiani utilizza i social network dal cellulare.
E-commerce – Il settore dei pagamenti online sembra essere più apprezzato. Il 21% dei nostri connazionali effettua acquisti online ogni settimana, mentre il 10% una volta al mese. (In Spagna il 15% ogni sette giorni, mentre in Francia il 14%, ndr).
Apps – In Italia l’82% delle applicazioni non viene realmente usufruito, perdendosi nel dimenticatoio dello smartphone. La quota scende rispettivamente in Francia e Spagna al 78% e al 71%.
Sembra che gli italiani provino una specie di timore nei confronti della tecnologia. Qualcuno pensa che sia troppo difficile utilizzarla, altri ritengono che sia indispensabile la conoscenza della lingua inglese e del computer. L’unico primato che vede nettamente in testa il “tricolore” è quello per il ricorso alle mappe sul display, 49% contro il 20% e l’11% di Spagna e Francia.