Sprint agli investimenti in pubblicità
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Di Andrea Puca
Nonostante il nostro Paese abbia un ristretto margine di manovra nell’attuazione di una politica fiscale espansiva, una misura agevolativa da accogliere con favore è rappresentata dal “bonus pubblicità” per le imprese (e non solo) che investono in campagne pubblicitarie. Lo scopo principale di tale norma è quello di agevolare le imprese editoriali a raccogliere i contributi utili per il finanziamento dell’attività. Oltre ad essere una grande opportunità per le aziende del mondo dell’informazione, la norma crea una vantaggiosa occasione anche a imprese e professionisti per avere maggiore visibilità da sfruttare sul mercato con una copertura quasi totale, sotto forma di credito d’imposta dell’investimento effettuato. L’agevolazione è stata introdotta dall’articolo 57 bis del Decreto Legge n.50/2017 che inizialmente copriva i soli investimenti incrementali effettuati dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017 rispetto all’anno precedente.
Successivamente, il bonus fu prorogato anche per gli investimenti realizzati nell’anno 2018 per essere infine reso strutturale dall’articolo 3 bis del Decreto Legge n.59/2019. Possono usufruire dell’aiuto le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, sia cartacea sia on line, nonché sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali. Si parla di investimento incrementale, ovvero l’ammontare dell’investimento effettuato in un determinato anno deve superare l’1% degli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente.
Allo stato attuale, agli investitori viene riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti posti in essere, nel limite massimo di spesa stanziato dal bilancio statale per singola annualità e comunque nel rispetto della normativa “de minimis”. Tra gli adempimenti richiesti, i soggetti interessati dovranno presentare una comunicazione telematica tramite il canale reso disponibile all’interno dell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate e preparare una dichiarazione sostitutiva (sempre in via telematica) sull’effettivo sostenimento delle spese in campagne pubblicitarie nel periodo di riferimento – ad esempio 2019 – evitando così di presentare i documenti di spesa sostenuti. Dal punto di vista dichiarativo, l’agevolazione dovrà essere indicata nell’apposito quadro del modello di dichiarazione dei redditi. Infine, il credito d’imposta potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n.241 (mediante trasmissione telematica attraverso i canali messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate) a decorrere dal quinto giorno lavorativo successivo a quello di pubblicazione dell’elenco dei soggetti beneficiari.