Telemedicina e 5G: le nuove frontiere della salute
Sono ancora lontani i futuri distopici spesso prospettati dalle serie Netflix come Black Mirror, in cui la medicina ha raggiunto uno stadio quasi scollegato dal rapporto medico/paziente concretizzandosi nell’utilizzo di tecnologie nuove, a volte spaventose.
Tuttavia è ormai un dato di fatto che gran parte del futuro della medicina appartenga alle tecnologie biomediche e informatiche nel cui ambito di ricerca già attualmente vi sono gli investimenti maggiori.
Un settore in veloce crescita è quello della telemedicina, ossia l’applicazione della telematica al “settore salute” con possibilità di effettuare diagnosi e indirizzare terapie anche a distanza. La Royal Philips sta investendo in tale ambito già da diversi anni, sviluppando app per l’Image Grade Therapy che permette ai medici di seguire il paziente a distanza conoscendo in tempo reale la sua situazione clinica attraverso un incrocio telematico delle informazioni. In particolare gli ambiti in cui la telemedicina sta maggiormente puntando sono quelli dell’oncologia e dell’immunoterapia. L’utilizzo di una strumentazione di questo tipo su larga scala, se impiegata anche nel settore pubblico, potrebbe portare ingenti vantaggi anche per scavalcare i lunghissimi tempi causati dalla burocrazia e dall’alta utenza che spesso determinano ritardi anche solo per effettuare una visita medica di controllo. Unico ostacolo sembra l’assenza di una precisa legislazione sulla privacy in tale ambito.
A supporto della telemedicina e non solo arriva anche l’impiego ad hoc del 5G. Garantendo infatti uno scambio di dati a una velocità maggiore di quella attuale, il 5G aiuterà a garantire un monitoraggio in tempo reale del paziente a distanza scavalcando anche in questo caso i ritardi dello spostamento fisico del paziente stesso. Grazie a tale tecnologia si potrà inoltre fare una maggiore azione di prevenzione puntando sulla facilità di richiesta di un consulto o di un consiglio medico. Un connubio, quello 5G e medicina, che non è utopia ma già realtà grazie alla partnership stretta tra TIM e Francesco Musumeci, direttore del centro cardiochirurgia del San Camillo di Roma. Bisogna solo attendere che la super velocità di rete diventi una realtà viva e che il suo impiego in settori di pubblica utilità non risulti in qualche modo ostacolato.