Sky e RAI si prendono a pallonate
Di Mario Ferone
La RAI ha ufficialmente perso i diritti di trasmettere la Champions League per l’anno 2020: il tribunale ha infatti dato ragione a Sky, dopo che la società di Viale Mazzini aveva indetto un ricorso di urgenza nei confronti della famosa pay-tv.
Nel gennaio 2018, Sky e RAI avevano firmato un accordo che prevedeva la possibilità per l’emittente italiana di poter mandare in chiaro una partita del mercoledì, le due semifinali, la finale e la Supercoppa Europea per una cifra complessiva di 40 milioni all’anno. Lo stesso accordo prevedeva inoltre che la RAI avesse diritto, senza un ulteriore esborso, di acquisire i diritti delle successive due edizioni della competizione europea, cosa che il Cda (consiglio di amministrazione) RAI ha in effetti fatto. Ma è qui che iniziano le divergenze tra i due colossi della televisione. L’accordo firmato prima del giugno 2018 non teneva conto dell’ancora non avvenuta attribuzione sui diritti della Serie A: il contratto prevedeva che Sky avesse diritti uguali a quelli del triennio precedente, cosa che secondo l’azienda non è avvenuta (Dazn ha infatti esclusiva su 3 partite a settimana).
Mediaset intanto è alla finestra, indiscrezioni sempre più insistenti parlano di un possibile accordo tra il biscione e Sky. Intesa che secondo Il Sole 24 Ore è stata già raggiunta, seppur senza conferme ufficiali. Nel dettaglio le ragioni (vincenti) presentate da Sky comprendevano una diffida ricevuta da AGCOM e l’istruttoria Antitrust, entrambe riguardanti il diritto non recesso non consentito agli abbonati Sky Calcio nel 2018.
Secondo i legali RAI invece, la validità del diritto di opzione dell’accordo del 2018 sarebbe ancora valido, data un’offerta da parte di Sky addirittura potenziata rispetto ai tre anni precedenti. Il ricorso aveva quindi un duplice scopo: impedire a Sky accordi con i competitor e riacquisire il diritto di poter trasmettere la Champions anche nel prossimo biennio.
Ragioni che il giudice ha ritenuto insussistenti per attivare un provvedimento urgente. Sulla questione, la RAI si è pronunciata attraverso il seguente comunicato: “In merito al ricorso presentato dalla RAI, il tribunale di Milano non ha affrontato il merito della questione, limitandosi a rilevare la mancanza dei requisiti per una pronuncia d’urgenza. La RAI ricorrerà per vedere riconosciute le proprie ragioni e assicurare al proprio pubblico la visione delle partite di Champions League per le prossime due stagioni.”