Sigarette fai da te da gennaio acquistabili solo da rivenditori autorizzati
Il 2020 apre le porte ad un nuovo provvedimento della legge di Bilancio, in cui cartine, filtri e tabacco per confezionare le sigarette fai da te sono esclusiva dei tabaccai. È così che sentenzia la nuova imposta di consumo introdotta nella legge di Bilancio (n. 160/2019) sui cosiddetti prodotti del “tabacco trinciato a taglio fino”.
Secondo il divieto siglato dal direttore facente funzione delle Dogane, Roberta de Robertis, è vietata la vendita di cartine e filtri nei supermercati e nei negozi etnici (per lo più cinesi). Fino alla fine del 2019 era possibile acquistare filtri, cartine e tubetti di cartine online e in qualsiasi esercizio commerciale. I prodotti senza norma transitoria, ovvero le norme poste in chiusura di specifiche riforme legislative, sarebbero rimaste “immuni” alla nuova imposta di consumo, rischiando di compromettere l’esordio dei primi mesi della nuova imposta sui prodotti per le sigarette fai da te, come cartine e filtri.
Per far fronte a questo problema è nata la possibilità di “reso” valida sui prodotti ancora in vendita sugli scaffali dei rivenditori etnici. Le Dogane hanno preposto la possibilità di restituzione di filtri e cartine, non ancora assoggettate alla nuova imposta di consumo in quanto in commercio prima dell’introduzione della norma, al produttore/fornitore. La nuova nota presente nella manovra di bilancio rischia di compromettere il lavoro delle imprese italiane produttrici di cartine e filtri per il mercato del fumo italiano, un valore per le casse dello Stato stimato a 30.6 milioni di euro l’anno. L’applicazione dell’imposta di 0.0036 euro interesserebbe ai 5 miliardi di cartine e tubetti di cartine, oltre ai 3.5 miliardi di filtri che vengono consumati in un anno dai fumatori delle sigarette fai da te .