Sibeg di Coca-Cola Italia emigra in Albania
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L’imbottigliatore ufficiale di Coca-Cola Italia, la catanese Sibeg, è pronta a spostare l’imbottigliamento in Albania a Tirana. La colpa è attribuita alla tassa sulle bevande zuccherate. Nell’acceso dibattito sulla manovra in Italia si era parlato di questa tassa come di un male per investimenti e produzione, ma mai di delocalizzazione. Questa è la motivazione data ai 350 lavoratori della Sibeg, che da 50 anni commercializza ed esporta il marchio Coca-Cola in tutto il mondo. A Tirana il gruppo Sibeg possiede già uno stabilimento che fattura 10 milioni di tonnellate di casse all’anno, contro le 27 tonnellate in Sicilia, che rendono alla famiglia Busi un fatturato di 35 milioni di euro all’anno.
“C’è una grave emergenza economica in Italia. – ha commentato l’assessore allo Sviluppo Economico Regione Veneto Roberto Marcato – La notizia che Coca-Cola decida di emigrare in Albania ci deve far correre ai ripari per il futuro del nostro Paese. Come assessore e cittadino di una delle regioni locomotive della nostra produttività sono realmente preoccupato”.
Nel dettaglio
In questi giorni le parti in causa si sono riuniti intorno ad un tavolo, con la partecipazione del premier Giuseppe Conte, per capire il da farsi. Una rettifica del piano industriale per il gruppo sicuramente non potrà prescindere dai costi alla luce delle imposte messe in atto. Tali imposte pesano sul bilancio per 18 milioni di euro, di cui 16 milioni di euro per la sugar tax e 2 milioni di euro per la plastic tax. Anche la tassa sulla plastica pesa sulla decisione di spostare gran parte del processo produttivo in Albania, sebbene in proporzione minore. In Albania, ad oggi, il gruppo Sibeg impiega 330 dipendenti, più o meno lo stesso numero di quelli di Catania.
Il commento dell’azienda
“Con una differenza – ha spiegato l’amministratore delegato Luca Busi – che a Tirana paghiamo soltanto una flat tax al 15%, mentre in Italia la tassazione complessiva sulle aziende ormai supera il 60%. Per questo ho deciso di delocalizzare a Tirana i due investimenti che avevo previsto di fare sullo stabilimento siciliano per i prossimi tre anni: quello sulla linea di produzione su formati piccoli e sull’imbottigliamento asettico“.