Rapporto annuale dell’Istat, “declino demografico”
Il rapporto annuale dell’Istat “declino demografico” rileva che il 45% delle donne tra i 18 e i 49 anni non ha ancora avuto figli. Meno del 5% dichiara che volere figli non rientra nel loro progetto di vita. Il calo delle nascite sta colpendo l’Italia, che dal 2015 è pari a quello del 1917-1918. Nel 2018 sono nati 439 mila bambini (meno 140 mila rispetto al 2008), sono i migranti ad attutire il calo demografico. I cittadini stranieri residenti in Italia a gennaio 2019 sono 5,2 milioni, cioè l’8,7% della popolazione. I minori di seconda generazione sono 1 milione e 316 mila, pari al 13% della popolazione minorenne, di questi il 75% è nato in Italia (991 mila).
“Se fino al secolo scorso la componente demografica ha mostrato segnali di vitalità e ha spesso fornito un impulso alla crescita del paese anche sul piano economico, oggi potrebbe svolgere, al contrario, un effetto frenante. Viene da chiedersi se siamo (e saremo ancora) un popolo che guarda avanti e investe sul suo futuro o se invece dobbiamo perlopiù sentirci destinati a gestire il presente”. Ha dichiarato il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo.
I giovani lasciano la famiglia sempre più tardi sperimentando percorsi di vita differenti dal passato. Istat spiega che più della metà dei 20-34enni, cioè 5,5 milioni, celibi e nubili, vive con almeno un genitore. Il saldo di chi espatria all’estero degli italiani è negativo dal 2008 e ha prodotto una perdita netta di circa 420 mila residenti. Circa la metà (208 mila) è costituita da 20-34enni, e quasi due su tre hanno un’istruzione medio-alta. Aumenta la pratica dello sport con l’8,6% nel 2008 e il 12,4% nel 2018. Anche la partecipazione culturale di cinema e teatro è in aumento. In compenso gli italiani invecchiano più tardi. Aumentano i “grandi anziani”, infatti a inizio 2019 gli over 85 sono circa 2,2 milioni. L’Italia detiene il record europeo del numero degli ultracentenari, quasi 15 mila.