IL PUNTO E’ CHE NON CI SI FIDA PIU’
Quando ciascuno percepisce il medesimo senso d’interesse in tutti i suoi compagni, manterrà fede senza indugi ai suoi obblighi in qualsiasi contratto, poiché si sentirà rassicurato sul fatto che gli altri non verranno meno ai loro.
Tutti costoro, di concerto, intraprendono un insieme d’azioni, calcolate per il bene comune, e si accordano per mantenere la parola data; non vi è altro requisito per la formazione di quest’azione concertata o connessione, oltre al fatto che ciascuno abbia interesse a mantenere fedelmente gli impegni e dichiari quell’interesse agli altri membri della società. Ciò fa sì che immediatamente l’interesse faccia effetto su di loro e che l’interesse stesso diventi il primo obbligo al mantenimento delle promesse.
Poi i sentimenti morali si affiancano all’interesse, creando una nuova norma.
(Hume, 1969)
Quanto odio in giro, quanta indifferenza torva, com’è raro l’incanto dell’incontro con la bellezza e la fiducia.
Nella civiltà le variabili soft (competenze, valori, comportamenti) sono fattori fondamentali.
Il tema del codice etico è molto attuale ma anche controverso; in generale oggi le scienze sociali tendono a dividersi in due grandi orientamenti: una fa dei valori il prodotto di ragioni di tipo strumentale, ossia mostra i vantaggi derivanti dal rispetto e dalla pratica d’alcuni comportamenti etici; l’altro orientamento considera i valori come il prodotto di motivi non razionali e quindi il “ buon comportamento” è la conseguenza di cause sociologiche e affettive.
Punto chiave: l’accettazione collettiva di un codice etico si forma quando il suo contenuto diventa oggetto d’adesione da parte delle persone che vivono in un sistema; l’adesione avviene quando ha senso per ciascuna di loro; il senso si forma per un individuo quando ha forti ragioni per accettarla.
Un tipo d’adesione è quella intellettuale e avviene quando ha per la persona un senso strumentale, quando è chiaro il collegamento fra comportamenti di ruolo, scelte strategiche e livello d’ambizione dell’impresa.
Un altro tipo d’adesione è quell’operativa e si determina quando il senso definito in termini concettuali si traduce in prassi operative che ne consentono la concretizzazione, questo avviene quando i processi, i metodi, le risorse consentono di realizzare effetti utili.
Un ulteriore, fondamentale, tipo d’adesione è rappresentato da quell’emotiva e avviene quando ognuno ha forti ragioni (concrete e simboliche) per “sentire” il valore di quanto è proposto e la visione diventa contagiosa e desiderabile.
Le persone “la sentono” in modo talmente forte da riuscire a convincere altri, oltre a se stesse, della correttezza dell’applicazione dei comportamenti etici collegati e strumentali.
Un comportamento consistente in termini di vissuto di valori dichiarati da un sistema sociale quindi è tale se realizza un codice etico-pratico, perché esiste la consapevolezza che l’attendibilità è determinata dalle prassi e dai suoi effetti e non dalle enunciazioni.
Problema chiave: proprio per quanto affermato sopra, i valori diventano deboli quando entrano in concorrenza con gli interessi personali in opposizione a quelli collettivi.
Una cultura è davvero forte e vincente quando i valori comuni diventano il vero grande “strumento” integrativo; il codice etico collettivo guida il sistema determinandone l’identità profonda e creando simmetria tra il piano delle dichiarazioni e quello delle azioni; i valori comuni sono quelli che presidiano gli interessi del sistema complessivo. Quando tutto questo è forte ed esplicito non esiste concorrenza tra i valori e gli interessi, anzi coincidono, e le devianze sono impedite da forme di controllo che prima d’essere esterne al soggetto sono parte della loro “guida interiore”, quindi molto più forti.
Tutto questo per creare la condizione che consente agli esseri umani di vivere insieme in modo piacevole e vantaggioso: la fiducia. Quando la pressione ad agire è condivisa, e ciò noto a entrambe le parti, allora la cooperazione trova non solo condizioni propizie, ma finisce con l’aumentare la fiducia stessa.
La cooperazione e il vivere insieme prevedono la fiducia e la fiducia consente la possibilità di cooperare e vivere insieme.
Come facciamo allora a vivere meglio se continuiamo a coltivare e alimentare l’inimicizia?
Questa nei fatti è il vero grande progetto che sembra occupare le energie di chi ci guida, in un gioco al massacro dove aggressione-difesa sono così continue da non capire più se si sta attaccando o difendendo, ma quello che si capisce bene è che circola odio e questo è il massimo comune divisore!
Sto invecchiando, anche se non voglio diventare vecchio, e la nostalgia della fiducia si fa sempre più forte e dolorosamente lontana.