Project Bloks è la piattaforma creata da Google che permette ai bambini di imparare il linguaggio della programmazione giocando. Lo scopo della piattaforma è quello di stimolare la logica e la creazione dei più piccoli, in modo da prepararli in futuro a sviluppare nuove idee e progetti. Project Bloks è formato da tre componenti principali:

• Braind Board: ovvero il pezzo principale che riceve gli impulsi dalle altre due componenti, coordinandole e mettendole in comunicazione tra loro. È basato su un Raspberry Pi Zero dotato anche di speaker, WiFi e Bluetooth;
• Pucks: sono pulsanti o interruttori utili per impartire comandi come ‘accendi’, ‘ruota a sinistra’, ‘riproduci musica’;
• Base Board: si tratta di moduli che ricevono e traducono in azioni le istruzioni dei Pucks.

Il progetto è ancora in fase di sviluppo, Google sta cercando l’aiuto di ricercatori, sviluppatori, genitori e insegnanti. Inoltre il colosso di Mountain View ha fatto sapere che, pur avendo costruito un Reference Kit, quest’ultimo non verrà messo sul mercato. Google si concentrerà esclusivamente sulla parte software. Non è tardata ad arrivare la risposta di Apple, che in concomitanza con iOS 10, ha presentato una nuova piattaforma di sviluppo, chiamata ‘Swift Playground’, che include anche lezioni di codice per gli studenti. Inoltre, ogni anno Apple dedica uno spazio nei suoi Apple Store alle ‘Hour of Code’, la campagna per insegnare ai bambini  le basi per costruire un algoritmo. Il tema dell’insegnamento del ‘coding’ (sequenze di istruzioni eseguite da un calcolatore, ndr) sta divenendo molto attuale, tant’è che il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, pochi mesi fa ha lanciato un appello agli studenti americani: “Non comprate un nuovo videogioco, fatene uno. Non scaricate l’ultima app, disegnatela“.

Saper programmare non è di certo facile ed è per questo sono sempre di più i genitori che iscrivono i propri figli a corsi di coding. Prima si inizia, prima si impara…