Polizze obbligatorie per terremoti e alluvioni: una nuova tassa per gli italiani?
Il provvedimento del Ministro Musumeci solleva dubbi e preoccupazioni
(di Silvestro Delle Cave)
Il Ministro Nello Musumeci ha recentemente varato un provvedimento straordinario che prevede l’obbligo per ogni cittadino italiano di sottoscrivere polizze contro i rischi naturali, in particolare per alluvioni e terremoti, per la propria abitazione. Tuttavia, questo ha sollevato numerose critiche e interrogativi sulla reale efficacia ed equità di tale misura.
In primis, lo Stato dovrebbe già garantire protezione contro questi rischi attraverso la fiscalità generale e le tasse che i cittadini versano. Non è pensabile che ogni individuo debba farsi carico di un’ulteriore tassa per proteggersi da eventi naturali, i quali, anche in caso di emergenza, non sempre trovano una risposta adeguata da parte delle amministrazioni locali, spesso impreparate nella gestione del post-emergenza.
Un altro punto critico è capire se questa “tassa-polizza” sarà detraibile dalla dichiarazione dei redditi, permettendo di ridurre l’impatto fiscale complessivo, o se rimarrà un onere aggiuntivo che i cittadini italiani dovranno affrontare. Al momento, non ci sono certezze in merito.
Va inoltre sottolineato che la quasi totalità dei comuni italiani non è esente da rischi sismici o di alluvione. Le infrastrutture e le abitazioni non sono sempre a norma, e questo pone un grande interrogativo su quanti cittadini sarebbero effettivamente risarciti in caso di danni.
Il provvedimento sembra inserirsi in un trend di crescente privatizzazione, simile a quanto già avvenuto nei settori della scuola e della sanità, avvicinando sempre più l’Italia a un modello filoamericano.
Un altro aspetto da considerare è se i prezzi delle polizze saranno calmierati o se saranno lasciati alle dinamiche del libero mercato.
In definitiva, sembra che l’obbligo di queste polizze alimenti una politica di imposizioni rapide che grava su chi è già fortemente tassato.