Pinterest è il social più cresciuto in borsa del 2020. Batte Facebook e Snapchat
Ad aggiudicarsi il premio social più redditivo dell’anno 2020 non è il solito nome conosciuto. Si tratta di un nome molto meno conosciuto come Pinterest, a detenere il record per il maggiore guadagno in Borsa da inizio anno.
Si tratta di un social americano basato sulla categorizzazione delle immagini, che si distingue da Instagram e Facebook ed è molto amato dalle donne. Nel 2020 ha fatto registrare, o meglio, ha “pinnato”, uno spettacolare +87%. Pinterest ha messo dietro di se Facebook cresciuto del +21% da inizio anno, SnapChat (+33%) e Twitter (+13%). Nel periodo della pandemia, Pinterest ha registrato 416 milioni di utenti mensili attivi +39% rispetto al 2019, e un aumento dei ricavi di circa il 4% a quota 272 milioni di dollari.
Ma come è stato possibile questo sbalzo in borsa così fruttuoso rispetto ai competitors del settore?
Innanzitutto Pinterest è stata fondata nel 2009, due anni prima di Snapchat e solo tre anni dopo Twitter. Tuttavia, la società è stata più lenta a monetizzare la propria base utenti rispetto agli altri social media. Pinterest sta ora aumentando le entrate e gli utenti aa una velocità impressionante. Le sue entrate sono aumentate del 60% nel 2018 rispetto al 43% di Snap e al 25% di Twitter. Inoltre, Pinterest ha aumentato la sua base utenti del 23% lo scorso anno, mentre le altre due piattaforme hanno visto diminuire il numero degli utenti. La perdita operativa netta dopo le imposte si è dimezzata dal 2017 al 2018, da 126 milioni di dollari a 63 milioni di dollari. Se il tasso di crescita delle entrate e delle spese dovesse rimanere lo stesso nel 2019, Pinterest realizzerà un utile operativo ante-imposte di 65 milioni di dollari.
Una grande vittoria per Pinterest è il fatto di aver già raggiunto un punto di saturazione nel suo universo di utilizzatori: le mamme statunitensi. La documentazione depositata presso la Sec, Consob americana della compagnia, d’altronde ha rivelato che lo stereotipo della “Pinterest Mom” è ben fondato. Infatti Pinterest sostiene che l’80% delle donne statunitensi di età compresa tra 18 e 64 anni con figli sono già utenti. Gli utenti degli Stati Uniti sono cresciuti solo dell’8% nel 2018, da 76 milioni a 82 milioni, quindi sembra che non ci sia molto spazio per la crescita degli utenti domestici.
Gli utenti internazionali sono passati da 139 milioni alla fine del 2017 a 184 milioni alla fine del 2018, con un aumento del 32%. Se la base di utenti internazionali dell’azienda è ampia, gli sforzi per la monetizzazione a livello internazionale sono ancora in fase iniziale. Il ricavo medio per utente di Pinterest nel 2018 era di soli 0.25 dollari. Ogni utente internazionale rappresenta solo il 3% delle entrate di un utente degli Stati Uniti. Tra le più piccole piattaforme di social media Pinterest sembra la più facilmente monetizzabile in quanto la piattaforma è essenzialmente una grande collezione di prodotti da acquistare. Vanta anche una base di utenti più abbienti, dato che il 40% dei suoi utenti guadagna oltre $ 100 mila all’anno.
Dai dati emersi dalla IPO, fluttuazione in borsa, Pinterest ha circa 265 milioni di utenti attivi al mese.
Pinterest ha sorpreso anche glia analisti di mercato della sua crescita. Pinterest è uno dei social network più longevi di questi ultimi anni: dopo la nascita nel 2010 non ha mai avuto grosse esplosioni dovute a mode passeggere ma ha saputo crescere con costanza. Si può definire una moodboard digitale condivisa. Come la moodboard è una raccolta di immagini, ma possono anche essere oggetti, che rappresentano le fonti di ispirazione che un designer ha seguito nel progettare qualcosa.
Infatti su Pinterest si possono salvare contenuti multimediali nel proprio profilo organizzandoli per argomenti. Come altre piattaforme online, guadagna dagli annunci pubblicitari, che sporadicamente compaiono in mezzo ai contenuti salvati dall’utente. Secondo la società, i ricavi dovrebbero aumentare ancora nei prossimi tre mesi. Pinterest, tuttavia, non si è sbilanciata sui possibili dati economici dell’intero 2020 a causa delle incognite legate al coronavirus.