Partita IVA, controlli e chiusure
L’Agenzia delle Entrate procede alla chiusura delle Partite IVA inattive da almeno tre anni a coloro che non hanno presentato la dichiarazione annuale IVA, la dichiarazione dei redditi d’impresa, oppure la dichiarazione di lavoro autonomo. Per quanto riguarda le imprese, si procederà anche alla cancellazione del codice fiscale (provvedimento prot. 1415522 del 3 dicembre 2019, comma 15-quinquies dell’articolo 35 del dpr n. 633/72).
Prima di compiere tale azione è compito del fisco applicare gli opportuni e necessari controlli servendosi delle informazioni disponibili in Anagrafe Tributaria. Il passo successivo che adotterà l’Agenzia delle Entrate sarà quello di inviare una comunicazione preventiva di chiusura d’ufficio della partita IVA mediante lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. Nel caso in cui si voglia mantenere attiva la partita IVA e, se si tratta di un’azienda, anche il codice fiscale, il tempo a disposizione è di 60 giorni utili per comunicare la propria posizione fiscale presso qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle entrate.
Ciò non implica obbligatoriamente una risposta affermativa, sarà decisione del Fisco respingere o accettare tale comunicazione. Prevista una multa per la non dichiarazione di cessazione di attività ai fini IVA che può oscillare tra i 516 e i 2065 euro ridotta a 172 euro se si effettua il pagamento entro 30 giorni. Ciò significa che l’ interessato se non paga riceverà anche la cartella esattoriale.