Parità Salariale Uomo Donna, sarà legge
È in fin dei conti già contemplata nella nostra legislazione, vedi gli articoli 3 e 37 della Costituzione, nel codice delle pari opportunità tra uomo e donna finanche nello Statuto dei lavoratori. In tutti essi vi è il divieto di disparità di trattamento per genere, religione, orientamento sessuale e si impone il rispetto degli stessi diritti a parità di lavoro e la stessa retribuzione che spetta al lavoratore.
Gender Pay Gap
Nonostante anche la Cassazione sia in linea con queste norme, resta da sempre una zona d’ombra che permette, almeno fino ad oggi, una differente retribuzione tra i sessi purché nel rispetto della retribuzione minima.
L’ISTAT ha diffuso nel 2021 uno studio sul Gender Pay Gap, svolto durante il 2018 che fotografa una retribuzione media oraria di 15,2€ per le donne e 16,2€ per gli uomini, distanza che aumenta tra laureate 19,6€ e laureati 23,9€, con uno squilibrio di più di 34€ in una giornata lavorativa di 8 ore.
Approvata la legge sulla parità Retributiva tra i sessi
La Campania, imita Puglia e Lazio, ed anticipa il governo votando all’unanimità il disegno di legge “sulla promozione della parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità, nonché per la valorizzazione delle competenze delle donne… che preveda interventi in più ambiti…” come spiega la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, Loredana Raia, presentando la legge che aiuterà a gestire meglio e più velocemente i fondi del Recovery Plan.
La “discriminazione diretta e indiretta”
Viene arricchita da altre specifiche, come atti di natura organizzativa o incidenti sull’orario di lavoro. Nello specifico:
- Svantaggio generale rispetto agli altri lavoratori;
- Limitazione delle opportunità di partecipazione alla vita e alle scelte aziendali;
- Limitazione dell’accesso ai meccanismi di avanzamento e progressione nella carriera.
Premi per le aziende
Le aziende che possiedono la Certificazione di Pari Opportunità al 31 dicembre dell’anno precedente possono ricevere uno sgravio contributivo parziale che può arrivare fino a 50.000 euro all’anno per i datori di lavoro. I benefici contributivi verranno eventualmente sospesi per un anno per chi non rispettasse l’obbligo di presentazione del rapporto biennale sulla situazione del personale e delle pari opportunità in azienda. E inoltre, per chi presenta rapporti che non fotografano la situazione reale dell’azienda sono previste sanzioni dai 1.000 ai 5.000 euro.
L’adesione alla Certificazione di Pari Opportunità sarà un ottimo strumento per i lavoratori affinché possano vivere e gestire il lavoro in chiave più umana ottenendo tutti il giusto rispetto per il lavoro profuso.