Nexi e Intesa Sanpaolo insieme per i pagamenti POS
Nexi, l’azienda italiana che offre servizi e infrastrutture per il pagamento digitale per banche, aziende, istituzioni e pubblica amministrazione guidata da Paolo Bertoluzzo, e Intesa Sanpaolo, l’istituto bancario italiano nato dalla fusione tra Sanpaolo IMI e Banca Intesa e guidata da Carlo Messina, hanno firmato un accordo per i sistemi di pagamento POS per 1 miliardo di euro. L’accordo prevede il rilevamento del 9.9% della società di pagamenti digitali (la ex Cartasì) quotata in Borsa da parte di Intesa Sanpaolo.
“L’accordo prevede da parte di Nexi – ha dichiarato l’azienda guidata da Paolo Bertoluzzo in una nota – l’acquisizione delle attività di merchant acquiring che rafforza la partnership industriale già esistente tra le due aziende. L’operazione, che si colloca nel contesto di un mercato europeo sempre più competitivo, è coerente con la visione strategica di Nexi e contribuirà ad accelerare il processo di digitalizzazione dei pagamenti in Italia“.
Il titolo di Nexi, dopo l’annuncio dell’accordo, è salito del 4.6%, arrivando a capitalizzare 7 miliardi di euro. Secondo l’accordo, dal punto di vista aziendale, Intesa Sanpaolo cederà a Nexi il ramo “acquiring“, cioè il rapporto che la banca ha con 180 mila esercenti che usufruiscono del POS per accettare il pagamento con carte di credito e di debito da parte dei clienti. Nel periodo che va da ottobre 2018 a settembre 2019, questo ramo ha fruttato un controvalore delle transazioni pari a 66.2 miliardi di euro. Il gruppo Nexi ha stimato di avere nel 2020 un impatto positivo pari a 61 milioni di euro di utile netto, un livello di Ebitda pari a 95 milioni di euro e 106 milioni di euro di ricavi. Nel 2018 sono stati contabilizzati proventi operativi netti per circa 74 milioni di euro, un utile netto di circa 48 milioni e un risultato della gestione operativa di circa 72 milioni.