Massimo Troisi laureato ad honorem in ‘Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria’
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Il giorno 20 febbraio presso il prestigioso Complesso dei Santi Marcellino e
Festo si è svolta la cerimonia per la consegna della Laurea Honoris Causa a
Massimo Troisi.
La Laurea Magistrale Honoris Causa alla memoria gli è stata conferita, dietro
richiesta dell’amico artista Enzo Decaro, dall’Università degli Studi di Napoli
Federico II.
‘Un riconoscimento sentito da tutta la comunità accademica. Per la sua
straordinaria capacità di comunicare, ambasciatore di una napoletanità lieve e
profonda, ironica e carica di valori, consapevole mai banalmente stereotipata’,
ha dichiarato il Rettore della Federico II Matteo Lorito.
Un parterre composto da tante presenze autorevoli, da artisti e da amici che
hanno condiviso rapporti professionali ma anche umani.
La cerimonia si è aperta con l’introduzione del Magnifico Rettore Matteo
Lorito che ha voluto sottolineare altresì la bellezza della location: “Un luogo
intriso di sacralità arte e bellezza, unico frutto di stratificazione storica
culturale e architettonica, adatto a celebrare la memoria di un mostro
sacro delle arti espressive e performative prodotto dalla nostra terra.
L’attore è un’opera d’arte la cui grandezza è valore sono determinati dalla
grandezza dell’artista. Non potremmo avere le performance di Massimo Troisi
senza Massimo Troisi.
Il grande contributo di Massimo Troisi, oggi, ha anche un contenuto
accademico.
Noi gli riconosciamo non solo il suo talento, ma anche l’apporto dato alla storia
del teatro napoletano e il suo essere un grande innovatore.
Tra le motivazioni del riconoscimento ad un mostro sacro delle arti espressive
e performative ci sono le sue produzioni, interamente determinate dall’abilità
dell’artista: per l’unicità delle sue realizzazioni è ancora oggi una figura
emblematica della napoletanità, raccolse la stratificazione dell’anima del
popolo meridionale. Inoltre raccontò l’incompiuta emancipazione dagli schemi
tradizionali di una generazione.
Per questi motivi, alle soglie del compimento degli 800 anni di vita, l’università
lo accoglie tra i figli più illustri e cari”.
Andrea Mazzucchi, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, ha voluto
evidenziare la grandezza dell’artista partenopeo riconoscendone, inoltre, i
meriti di straordinario docente essendo non solo un grande comunicatore ma
anche un eccellente esperto di tecnica dello spettacolo.
La Laudatio Academica dell’artista è stata affidata ad Anna Masecchia,
coordinatrice del corso di Laurea Magistrale in ‘Discipline della Musica e dello
Spettacolo. Storia e Teoria’.
Oltre agli interventi emozionanti di Enzo Decaro e Anna Pavignano, che ha
voluto indossare per l’occasione una giacca appartenuta a Massimo Troisi,
hanno portato la loro video-testimonianza Renzo Arbore, Giuliana De Sio,
Vincenzo Mollica e Carlo Verdone.
Non poteva mancare la presenza del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che
ricordiamo in passato ha ricoperto la carica di Rettore dell’Università
Federiciana, il quale si è così espresso nel corso del suo intervento: “È un
riconoscimento ad un artista che ha innovato il linguaggio della televisione e
del teatro, del cinema e che ha portato un’ idea di napoletanità che
destrutturasse gli stereotipi e guardasse ad una Napoli creativa che guarda al
futuro senza, però, dimenticare la sua dimensione popolare”.
Al termine, il Rettore Lorito ha concluso la lunga mattinata dedicata alla
cerimonia con la proclamazione e la consegna della pergamena alla sorella di
Massimo, Rosaria Troisi, che ha così commentato: “È una scia di amore a
perdita d’occhio. Non c’è fine. Permettetemi di dire che è difficile, porta un po’
di malinconia festeggiare senza il festeggiato. Ma questo è un giorno luminoso e
richiede la leggerezza che ha spalancato a Massimo le porte di una prestigiosa
dimora. Ci ha preso per mano amorevolmente e dolcemente e ci ha
accompagnato nell’ inimmaginabile. Grazie Massimo. Grazie di tutto”.
Rivolgendo lo sguardo in alto e inviando un bacio, la cerimonia si è conclusa con
un lungo e caloroso applauso.
Silvana De Dominicis