Mondo del vino in crisi, qual è la soluzione?
Anche uno dei settori di maggiore export italiano e sinonimo di eccellenza di prodotto all’estero è caduto al cospetto del Covid. Nel corso della quarantena però si è bevuto più vino tra le mura domestiche. Lo avevano già segnalato le principali piattaforme specializzate dell’e-commerce e confermato il canale che in tempi normali veicola la gran parte dei volumi di vino in Italia: la grande distribuzione.
Secondo i dati elaborati da Vinitaly e Iri sono aumentati gli acquisti di brick, Prosecco e Doc. La crescita è significativa, ma questo non è bastato a colmare il gap di domanda dovuta essenzialmente alla chiusura di bar e ristoranti.
Ora si cerca una soluzione
Una delle soluzioni per superare le barriere fisiche si chiama Wine Business Hub. Si tratta di una piattaforma che consente di avere un proprio stand virtuale che intercetta importatori e operatori esteri sul mercato promuovendo incontri a distanza per ottenere vendite e ordini. L’idea è nata da una società di consulenza attiva anche all’estero nel settore food e wine.
<<Il nostro mestiere è lavorare per trovare importatori, per questo abbiamo messo tutto il nostro ufficio a disposizione di questa piattaforma per trovare contatti interessati. La soluzione che abbiamo trovato è molto agile tutto quello che serve è un computer, o smartphone e una connessione a internet>>, ha commentato Lisa De Leonardis, manager della società.
Per vendere vino ci si dovrà solamente registrare su questa piattaforma e l’azienda provvederà a creare una stanza online personalizzata con nome e logo. In sostanza è uno stand virtuale in cui la cantina può caricare anche video, documenti, listini e tutto ciò che è necessario per un meeting con un operatore italiano o estero.
Il principale comparto dell’agroalimentare italiano ed europeo, ovvero l’associazione degli industriali Ue ha proposto invece un pacchetto di misure che puntano al congelamento dei fondi non spesi del bilancio Ue e destinati al vino.
<<Iva ridotta temporanea beneficerebbe anche il settore della ristorazione che prima o poi dovrà ripartire, mentre sul fronte delle vendite online si optare per un’armonizzazione fiscale almeno in Europa. Oggi la mancanza di misure compensative tra i Paesi confina le vendite online nei singoli mercati nazionali>>, ha aggiunto Ottavio Cagiano, direttore di Federvini.
La distillazione delle scorte
Altra proposta è quella che riguarda la distillazione delle scorte. Questa è un’opzione, da adottare in estrema ratio per salvare appena un terzo della produzione vinicola, che svilisce il valore della produzione e del produttore.
<<La risposta a nostro avviso non è distruggere le eccedenze produttive, scelta che si ritorcerebbe contro i viticoltori con un crollo della rendita ad ettaro, la nostra proposta è ragionare in termini di qualità, ovvero ridurre la resa in vino al momento della vinificazione, riducendola al 60% invece che al 70%. Il 10% eccedente potrà essere distillato. Questo ci consentirà di mantenere la qualità della vendemmia 2020 superiore e di non svilire il prodotto>>, dice Francesco Monchiero, presidente Consorzio Tutela Roero.
Riducendosi le rese dei vigneti altri optano per una vendemmia verde per la prossima campagna 2020-2021. Tale strumento salvaguarda il valore delle uve e riduce le spese di conduzione dei vigneti.
Coldiretti, Confagricoltura e Cia spingono per questa strada con un adeguato contributo regionale o nazionale che vada a compensazione del reddito.
Altri stanno adottando riserve vendemmiali, come sta facendo il comparto del Moscato e dell’Asti, sostenendo gli investimenti in materiali e attrezzature che i produttori potrebbero fare per incrementare la capacità di stoccaggio al fine di trattenere la mancata vendita del vino adatto all’’invecchiamento.
Qualunque strada si voglia percorrere le parole d’ordine che accomunano queste divergenze di vedute sono sempre le stesse. Meno burocrazia, un accesso al credito veloce, incentivare la vendita diretta, l’e-commerce e l’accesso alla grande distribuzione, che sono i canali per far ripartire questo settore.