Limite allo strapotere delle imprese Over The Top
Ci si interroga spesso su quali siano le imprese Over The Top (in acronimo OTT). Dopo un’attenta analisi possiamo definirle come un insieme di imprese che riescono a fornire, attraverso la rete Internet, servizi, video e pubblicità che appaiono sullo schermo, mentre si naviga su un sito Internet.
Le imprese Over the Top ricavano vantaggi dalla vendita di contenuti video tramite la fruizione agli utenti finali che visualizzano determinati siti web. Per comprendere al meglio possiamo fornire l’esempio del brand Apple e del suo i-Tunes con i relativi contenuti multimediali o degli spazi pubblicitari come nel caso di Google, Facebook e YouTube.
Il grande vantaggio di queste imprese è che riescono a sfruttare l’infrastruttura già creata dal brand e creano un effetto speculare alla visibilità di quest’ultimo tramite il quale vengono visualizzati. Economicamente si può valutare che i costi relativi alla trasmissione di informazioni non esistono per le imprese Over The Top e al contempo riescono ad ottenere una buona visibilità sul mercato globale.
Tra gli Over The Top che possiamo denominare ci sono i grandi gruppi Amazon, Facebook e Google che con i loro contenuti di pubblicità audiovisiva, racchiudono circa il 75% dell’advertisement su Internet che può essere visualizzato agevolmente sia in modalità PC sia in modalità mobile.
Legge del copyright e dell’audiovisivo in Europa
Uno dei più discussi è lo snippet che corrisponde alle anteprime delle notizie che compaiono ad esempio su Google News. Il cambio consiste nella fruizione di immagini che sono condivise, ma che non siano numerose tali da prendere il sopravvento.
Si parla di un’immagine pubblicitaria un contenuto che risulti sintetico. L’importante é comprendere in una relazione a medio termine biennale se questo sistema “molto breve” ha ugualmente un effetto efficace.
Dalla nuova manovra in ambito della legge sul copyright
Fulvio Sarzana, giurista esperto in diritto dei media ne discute affermando che “per quanto riguarda gli snippet dobbiamo provare a immaginarne l’applicazione concreta. La riforma spinge i colossi a stringere accordi per le licenze d’uso con gli editori e i gruppi editoriali, riducendo a scheletro le anteprime dei contenuti liberamente utilizzabili”.
Sul fronte pubblicitario, non esiste più il limite orario fisso dei 12 minuti di spot dando così più flessibilità ai canali televisivi che potranno distribuire con maggiore facilità i contenuti di pubblicità nell’arco dell’intera fascia oraria dalle 6 alle 18 ed la seconda fascia oraria serale dalle 18 a mezzanotte. Dalla nuova direttiva restano invece esclusi blog, pagine commerciali, siti professionali di cui ancora non si è discusso se saranno esentati o meno dalla nuova legge che entrerà in vigore.
L’innovazione della nuova normativa riguarda soprattutto Netflix e Amazon Prime. Viene richiesto un investimento pari al 30% a queste piattaforme online che appartengono all’Unione Europa. Questo é il nuovo accordo politico fra Parlamento, Consiglio e Commissione UE sulle nuove regole sull’audiovisivo in Europa, la direttiva AVMSD.
Dopo la conferma formale da parte del Consiglio e la votazione in plenaria del Parlamento Europeo, le nuove direttive entreranno in vigore a livello nazionale. La decisione dell’Europa é forte e consiste nel voler livellare il campo audiovisivo di cui si é discusso negli ultimi 5 anni.
L’Unione Europa aveva puntato ad ottenere una quota del 20%. L’Italia si é mossa di pari passo alle decisioni dell’ Unione Europea come viene affrontato anche dal decreto Franceschini.
Limite allo strapotere delle imprese
Nonostante le normative europee sono più severe rispetto a quelle dell’America, queste imprese hanno ottenuto una divulgazione enorme negli ultimi anni. La situazione potrebbe cambiare in Europa se si vorrà optare per un intervento dell’Antitrust. Questa potrebbe essere capace di livellare le regole della legge del copyright e dell’audiovisivo. Inoltre, potrebbe favorire la nascita di grandi competitor europei che potrebbero avere una forza tecnologica simile ai colossi americani.
L’Europa è nel mezzo di una grande fase trasformazione digitale e bisogna agire ad esempio per promuovere gli abbonamenti digitali dei giornali e preservarne il copyright contro le fake news che circolano sui social.