Lidl nella bufera, multa da 1 milione di euro
Lidl, la famosa catena tedesca di supermercati, multata dall’Antitrust per aver diffuso informazioni ingannevoli sull’origine del grano duro utilizzato nella produzione della pasta. Il provvedimento è di 1 milione di euro. I prodotti delle linee di pasta di semola a marchio Italiamo e Combino riportano errata provenienza del grano ingannando i consumatori italiani. Tra febbraio 2018 e febbraio 2019 l’azienda ha fatturato 4.7 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente, contando che l’azienda ha chiuso gli ultimi due esercizi in utile.
“Fino al 2016, oltre la metà delle importazioni di grano proveniva dall’America Settentrionale ed in particolare dal Canada – spiega l’Antitrust- tra il 2017 e il 2018 vi è stata una significativa concentrazione delle importazioni dal Canada, che sono crollate nel 2018 a un quinto del livello del 2016, fino a quando il grano duro canadese non è stato rimpiazzato da quello importato da altri paesi UE, che rappresentano oggi il 49% delle importazioni italiane e in misura minore, dal Kazakistan“.
Nel dettaglio:
Lidl è accusata di scorrettezze nella promozione e nella commercializzazione, sia nei punti vendita Lidl sia sul sito internet Lidl.it, omettendo le caratteristiche della pasta ed enfatizzando l’italianità del prodotto. Lidl Italia si riserva di tutelare la propria immagine e i propri diritti nelle sedi più opportune. Secondo una recente indagine europea, il 62% degli italiani sceglie i prodotti alimentari secondo l’origine e non il prezzo, contro il 53% della media UE. Nel mirino dell’Antitrust ci sono finite anche le etichette Divella, De Cecco, Margherita Distribuzione (ex Auchan S.p.a., marchio Passioni), e Pastificio Artigiano Cav. Giuseppe Cocco (marchio Cav. Giuseppe Cocco).