Libra: la nuova criptovaluta di Facebook
La nuova criptovaluta di Facebook prenderà il nome di Libra e sarà governata da un gruppo di grandi società. Il lancio della criptovaluta sarà per il 2020. Libra sarebbe ancorata ad un paniere di valute e non solo al dollaro. In questo modo non ci sarebbe una dipendenza dalla moneta americana, ma si confermerebbe il vantaggio di una “stablecoin”.
“Stablecoin che vuol dire, almeno in teoria, un incentivo all’uso come moneta vera e propria, per comprare beni e servizi” commenta Laura McCracken, capo dei servizi finanziari e pagamenti di Facebook per l’Europa. La nuova criptovaluta dovrebbe assicurare la liquidazione da parte degli utenti Facebook, qualora decidessero di convertirli in dollari o euro. Ciò rende la criptovaluta di Facebook lontana dal bitcoin.
In un incontro con i banchieri centrali dello scorso maggio Tobias Adrian, capo della divisione mercati del fondo monetario internazionale commenta “La libra sarebbe una eMoney: un gettone virtuale totalmente, o per gran parte, assicurato da depositi in monete tradizionali. Quindi una versione digitale di qualcosa che esiste fisicamente. Qualcosa di più simile a WeChat Pay e AliPay (in Cina) e M-pesa (in Kenya) che al bitcoin”.
La digitalizzazione di una moneta, secondo Adrian, comporterebbe dei vantaggi: viaggia su dispositivi che quotidianamente utilizziamo e sono diffusi anche nei paesi con infrastrutture bancarie meno solide; ha dei costi di transizione minimi; i social media e le tlc hanno una reputazione migliore delle banche; le grandi piattaforme non partono da zero ma da una base di utenti enorme, che renderebbe l’adozione più rapida. Sarà costituito un consorzio indipendente che assicurerebbe una gestione molto più reattiva rispetto a quella distribuita dai bitcoin. Facebook non farà parte del consorzio, delegando la gestione, ma deterrà ancora la tecnologia di base e rimarrà la piattaforma su cui spendere.