Le serre come strumento innovativo per il campo delle colture
Un clima sempre più simile a quello delle regioni tropicali e un incremento della domanda di alimenti eco-sostenibili incentiverà la produzione verso colture protette. Le serre da sempre sono uno strumento importante per la produzione alimentare.
Serra: importanza dello strumento
Le serre sono un ambiente artificiale edificato per coltivazione fuori stagione. Le serre rientrano nel concetto di coltura protetta. Tali forme di coltivazione utilizzano mezzi per proteggere le piante da fattori climatici avversi come può essere un violento temporale, che potrebbe pregiudicarne lo sviluppo. Le suddette strutture sono applicate nelle coltivazioni su larga scala, ma anche nei vivai dove si vendono piante da orto, a fiore e da giardino, e negli spazi verdi privati.
In una serra si possono coltivare quindi piante tropicali o specie tipiche dei climi freddi. I vivai in serra, ad esempio, usano le serre per coltivare piante rare altrimenti impossibili da far sopravvivere. Le serre rivestono una certa importanza produttiva, perché consentono di coltivare quintali e tonnellate di prodotti e di distribuirli anche
fuori stagione. In esse trovano spazio le coltivazioni intensive di pomodori, insalate, zucchine, uva. Il supporto delle serre è fondamentale per far sì che sui banconi del mercato si trovino frutta e verdura fuori stagione.
Serre: un passato non tanto roseo
L’abitudine di coltivare in serra gli ortaggi ha fatto sorgere dubbi, visto che alcuni trattamenti colturali sono spesso del tutto diversi da quelli delle coltivazioni a cielo aperto.
Oggi, tuttavia, grazie anche a regole ferree e rigide volte a tutelare i consumatori, le coltivazioni in serra sono eseguite con metodi meno invasivi e con tecniche simili alle coltivazioni a cielo aperto.
In passato le serre non hanno vissuto un periodo roseo. Nelle serre succedeva un po’ di tutto: trattamenti antiparassitari troppo aggressivi, eccessivo utilizzo di diserbanti chimici, ricorso a pratiche di disinfestazione molto tossiche. L’uso eccessivo di trattamenti chimici delle coltivazioni in serra hanno per molti anni dato un’immagine molto negativa a queste strutture, tanto che quando si parlava di un prodotto da serra sembrava quasi che ci si riferisse a un qualcosa di poco sicuro o “velenoso”. Poi con gli anni le cose sono cambiate fortunatamente, e le serre non sono più sinonimo di prodotti poco salutari.
Più serre con il cambiamento del clima
Il clima della terra sta cambiando sempre più diventando più caldo.
Non si sa se l’estensione della terra sia destinata ad incrementarsi o ridursi. Ne tanto meno si sa se i serricoltori dovranno totalmente abbandonare le abitudini volgendo lo sguardo a pratiche più eco-sostenibili. Un parere sul futuro delle serre arriva da Matteo Lucchini export manager dell’Idromeccanica Lucchini. Si tratta di una realtà che ha ampliato il suo raggio di azione, limitandosi non solo ai sistemi irrigui.
“Con il cambiamento climatico le serre diventeranno più numerose, essendo in grado di stabilizzare il clima e creare le migliori condizioni per la crescita delle piante. A incrementare la diffusione delle serre potrebbe essere il fatto che i Paesi che hanno già sfruttato il proprio territorio da un punto di vista agricolo dovranno rivolgersi a soluzioni architettoniche che riducano lo spazio necessario per la coltivazione o che proteggano la coltura da un clima sfavorevole o da eventi climatici avversi e inaspettati”, fa sapere Lucchini.
Verso la serra verticale. Si tratta del cosiddetto vertical farming, una delle tendenze più discusse per lo sviluppo agricolo a medio termine.
“È una grande sfida. Molti i lati positivi, non ultimo quello di consentire un uso dello spazio più efficiente e un dosaggio accurato di acqua e nutrienti. Vi sono tuttavia alcuni scogli da superare, sia di natura progettuale che culturale. Per il primo aspetto, occorre creare un sistema che sia conveniente per tutte le colture e per ogni luogo in cui lo si possa installare. Riguardo alle abitudini di consumo, ricordo che il tipico prodotto di queste serre, soprattutto se si fa coltivazione fuori suolo, è la pianta in vivo. Purtroppo diversi mercati, compreso quello italiano, ancora non la accettano appieno”, continua Lucchini.
Finestre intelligenti per serre: Una invenzione tutta olandese
Da un ricercatore Gilles Timmermans è stato partorito un vetro in grado di regolare l’intensità e il contenuto spettrale della luce, disegnato appositamente per le serre. Difatti, un elemento che ancora non si riesce a controllare quando si parla di serre, è quello della luce che raggiunge i raccolti. Ma una soluzione oggi è arrivata dall’Università Tecnica di Eindhoven nei Paesi Bassi.
La maggioranza delle serre, soprattutto in Olanda, massimizzano la luce che raggiunge i raccolti. Tuttavia, in estate le temperature interne diventano troppo alte e ostacolano la crescita delle piante. Attualmente, il problema è affrontato aumentando la ventilazione o diminuendo fisicamente la quantità di luce che entra nella serra con tende o schermi.
L’aumento della ventilazione rende più difficile il controllo dell’ambiente, consentendo ai parassiti di entrare nella struttura, cioè nella serra. Sfruttando le ultime applicazioni studiate per gli edifici, le finestre intelligenti hanno coloranti fluorescenti inseriti in cristalli liquidi il cui ordinamento può essere controllato come uno schermo LCD. Per questo la trasparenza può essere modulata, permettendo solo ad alcune lunghezze d’onda della luce di raggiungere le piante. Le altre possono essere deviate a piccole celle fotovoltaiche.
Timmermans ha progettato diversi modelli di finestre intelligenti che potrebbero rispondere alle condizioni ambientali. Tutte sarebbero in grado di modificare la loro trasparenza automaticamente con i cambiamenti della temperatura esterna o dell’intensità della luce, o anche su richiesta mediante l’applicazione di un campo elettrico.