Le microtasse del governo preoccupano gli italiani
Secondo un’indagine svolta da Euromedia Research le nuove microtasse inserite nella manovra di bilancio governativa desterebbero preoccupazioni sui cittadini. A preoccupare maggiormente gli italiani ci sarebbero la Sugar tax, la Web tax e la Plastic Tax. Queste, sono diventate il fulcro del dibattito politico degli ultimi giorni, tanto che secondo questa indagine sarebbero conosciute da 7 italiani su 10. A preoccupare i cittadini scontenti la stretta fiscale che queste tasse arrecherebbero, di contro i favorevoli in netta minoranza pensano che queste tasse porterebbe a modificare la mentalità della gente.
Se la tassa sulla plastica è conosciuta dalla stragrande maggioranza (87,2%), non è da meno la popolarità riscossa dalla tassa su bevande zuccherate e quella sulle merendine (83,2%). Fanalino di coda di questa bizzarra classifica sarebbe l’imposta sui servizi digitali popolare che di poco sfiora l’80%. La Plastic tax, la più conosciuta, dovrebbe tassare 1 euro su ogni kg di plastica usata per il confezionamento dei prodotti che compriamo quotidianamente ogni giorno. Secondo il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, questa è la strada da intraprendere per una maggiore sostenibilità ambientale.
Ma a preoccupare i cittadini è la doppia tassazione che graverebbe su loro: oltre al 22% di IVA, ci sarebbe la tassa sugli imballaggi e contenitori monouso, in più costringerebbe i ristoratori ad usare bottiglie in vetro e posate di plastica. La Sugar tax dovrebbe tassare bibite zuccherate per contrastare il fenomeno dell’obesità infantile, di cui l’Italia vanta un primato negativo. Tale tassa come ammette il ministro dell’Economia Gualtieri dovrebbe produrre nuove risorse (circa 250 milioni l’anno che saranno reinvestiti in altri settori del Paese).