Lavoro, Rdc impatto insignificante
“Il Reddito di cittadinanza ha avuto un impatto nullo sul lavoro, la povertà non si combatte solo con un contributo monetario, occorre ridefinire le politiche di welfare ed estendere a tutti in egual misura i diritti di cittadinanza.” Queste le parole estrapolate da un’analisi condotta dalla Svimez (associazione privata per lo studio economico del Meridione). Nel rapporto 2019 si evince che, il reddito di cittadinanza, invece di richiamare persone in cerca di occupazione, le sta allontanando dal mercato del lavoro.
Il Mezzogiorno continua a perdere giovani fino a 14 anni (-1.046 mila) e popolazione attiva in età da lavoro da 15 a 64 anni (-5.095 mila) per il calo delle nascite e la continua perdita migratoria. Il saldo migratorio verso l’estero ha raggiunto i -50mila nel Centro-Nord e i -22 mila nel Sud.
Dall’inizio del nuovo secolo hanno lasciato il Mezzogiorno 2.015 residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto laureati. Un’alternativa all’emigrazione è il pendolarismo di lungo periodo, che nel 2018 dal Mezzogiorno ha interessato circa 236 mila persone. Nel 2019 il Sud entra in “recessione”, con un PIL stimato in calo dello 0,2%, a fronte del +0,3% del Centro-Nord.
“È la radiografia di una frattura profonda, trascurata da decenni di disinvestimento pubblico nel Mezzogiorno che hanno prodotto, con la sofferenza sociale e l’arretramento produttivo nell’area, un indebolimento dell’Italia nello scenario europeo e la rottura dell’equilibrio demografico. Con l’Italia che si è fermata nei primi mesi del 2019, oggi Svimez conferma quanto temevo poche settimane fa al mio insediamento, l’eredità pesante di un Sud entrato in recessione”. È quanto afferma il ministro per il Sud e la coesione territoriale, Peppe Provenzano. “Ma queste analisi – prosegue – non devono indurre allo scoraggiamento”.