Il paradosso del motore elettrico in Italia
L’Amministratore delegato di Stellantis, Tavares, espone la crisi e le difficoltà nel mercato italiano
(di Silvestro Delle Cave)
L’Amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha esposto i problemi legati alla crisi del motore elettrico in Italia. Si tratta di una crisi forte e sentita, causata principalmente dalla scarsa vendita di auto elettriche, che hanno un costo elevato per l’utente medio. Oltre a questo, la crisi è alimentata da fattori globali, come l’impatto della guerra russo-ucraina, che ha portato a un aumento dei prezzi delle materie prime e del silicio.
La mancanza di questo materiale, molto ricercato sul mercato mondiale, sta facendo lievitare anche i prezzi di dispositivi di comunicazione come cellulari e tablet, contribuendo a una crisi profonda del settore. Nonostante Stellantis abbia ottenuto circa 1.500.000 euro per riprendere le attività commerciali, la situazione rimane critica.
Un paradosso evidente è che l’Italia, pur essendo un paese economicamente rilevante, esce comunque sconfitta da questa crisi. La produzione di auto Stellantis avviene principalmente fuori dai confini italiani: ad esempio, la Fiat Panda è prodotta in Polonia e la Topolino in Serbia. Questo accade perché gli operai italiani, seppur più specializzati, hanno un costo maggiore, influenzando negativamente le decisioni di mercato internazionali e rallentando la ripresa economica.
Un altro paradosso riguarda gli utili accumulati da Tavares attraverso le vendite di Stellantis, distribuiti tra gli investitori senza però reinvestire nel mercato dell’auto. Ora l’azienda cerca disperatamente incentivi dal Governo italiano per promuovere nuove vendite, ma al momento non ci sono segnali positivi.
La decisione di puntare sull’investimento nelle “gigafactory” appare, inoltre, come una mossa strategicamente ridicola nei confronti dell’Italia. Tavares non sembra infatti intenzionato a investire nel territorio di Termoli, preferendo quello polacco. Se l’economia continua a navigare in un mare senza regole e la politica è debole nel creare norme a favore della collettività e degli interessi del popolo italiano, si rischia di vivere in un caos che porta a risultati incerti per la crescita economica.