La giornata mondiale dedicata all’Autismo
Ogni anno il 2 aprile si celebra la Giornata dell’Autismo, istituita dall’Assemblea Generale dell’Onu nel 2007. Grazie a questa giornata si intende richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone affette da questa patologia neurologica. Ad ogni ricorrenza tutte le singole organizzazioni dedicate all’autismo si riuniscono per collaborare insieme.
L’Osservatorio Nazionale, che fa capo all’Istituto Superiore di Sanità, stima che nel nostro Paese l’autismo colpisce 1 bambino ogni 77. Appare in progressivo aumento per una serie di diversi che si intrecciano tra loro. Ciò che consente di diagnosi anche di disturbi lievi è l’aumento della consapevolezza, i cambiamenti dei criteri diagnostici, l’introduzione strategica di screening e l’individuazione precoce. Grazie ad una rete di interventi miranti è stato possibile integrare strumenti terapeutici ed educativi che tiene conto dell’intero ciclo di vita.
Dati e diagnosi precoci in Italia
Un risultato molto positivo è sicuramente l’abbassamento dell’età alla prima diagnosi, dove in molte regioni si colloca all’età dei 3 anni. Il progressivo aumento dei servizi specializzati offrono percorsi adeguati. In Italia le persone con il disturbo dell’autismo, sarebbero 600.000 con stime che si spingono fino a 1.400.000.
L’ATS ha rilevato in provincia di Brescia circa 850 le persone affette da autismo, di questi 622 minori per l’80% maschi. Ormai è ampiamente riconosciuto che questa sindrome ha un incidenza tra gli individui di sesso maschile, molto probabilmente ai motivi legati alla genetica.
Come si riconosce?
L’autismo non è un disturbo facile da poter identificare. La causa di molteplici sintomi e della diversa gravità con cui si possono manifestare varia da ogni singolo individuo. Il mondo scientifico da qualche anno preferisce riferirsi ai “disturbi dello spettro autistico” (DSA), una categoria che comprende vari sintomi ad intensità variabile. Secondo l’OMS i principali segni dell’autismo sono:
– la difficoltà relazionale e comunicativa;
– la resistenza ai cambiamenti;
– la fatica ad interagire con il contesto sociale.
L’autismo dunque è uno spettro, varia dalle manifestazioni più eclatanti fino a mescolarsi con azioni che portano alla normalità. Sono molte le sfaccettature, dai casi lievi a quelli più gravi, con forme molto diverse in varie modalità. Considerando le varie manifestazioni del disturbo si stima che al mondo 1 persona su 88 sarebbe autistica. L’aumento vertiginoso dei casi tra il 1990 e il 2000 risale da alcune analisi epidemiologiche, in crescita smisurata in particolare negli Stati Uniti ed in Inghilterra. Tale incremento di individuazione, sembra sia riconducibile, ad una maggiore sensibilità sul tema, ed ai migliori strumenti diagnostici all’avanguardia messi a disposizione.
Per l’autismo non esiste una cura, ma i trattamenti precoci sviluppati sui bambini già in tenerissima età, possono incidere, quotidianamente in un percorso educativo e mirato, pronto a tamponare i sintomi e a migliorandone la vita sociale di ognuno. Ad esempio nel nostro Paese una delle regioni più apprezzate nel DSA è la Lombardia, che effettua diagnosi avanzate e effettua lo studio delle problematiche correlate, con la formazione delle famiglie, insegnanti, e di tutti coloro che formano la rete relazionale con la persona autistica.
Emergenza nell’emergenza
In questo momento di emergenza in cui il Covid-19 non da tregua a nessuno, le famiglie con le persone con questo tipo di disabilità hanno iniziato a sentirsi sole ed abbandonate. Un’emergenza nell’emergenza che stanno vivendo una migliaia di famiglie italiane, che oltre alla paura per il Coronavirus che costringe ad una quarantena forzata devono anche fare i conti, con la preoccupazione di dover gestire i propri cari affetti da DSA 24 ore su 24. Con i centri sanitari e socio-assistenti chiusi, sospensioni delle attività terapeutiche e assenza di assistenza domiciliare, si rischia un crollo psico fisico.
A tal proposito il CNDDU chiede alla scuola di illuminare le coscienze a distanza, anche stando da casa dietro un pc, un opportunità per stare vicino a chi in questo momento soffre. Si chiede ai docenti della scuola italiana di Primo e Secondo Grado, una copertina di classroom azzurra, perché l’azzurro è il colore che le Nazioni Unite, scelsero per l’autismo. Si chiede inoltre di lanciare agli studenti un hashtag #SIAMOTUTTIUNICI. L’adesione consiste nel fare una foto-collage buffa, improvvisata, ma reale perché, siamo tutti unici.
Autism speaks
Una delle organizzazioni scientifiche di volontariato più impegnata a livello mondiale è Autism Speaks, che ha promosso nel 2010 l’iniziativa “Light It Up Blue“, per valorizzare la conoscenza e la consapevolezza dell’autismo. Attraverso questa iniziativa si rivolge ai privati cittadini, ma anche alle pubbliche amministrazioni di tutto il mondo, affinché a titolo simbolico, e soprattutto rappresentativo, si illumini il proprio monumento o edificio caratteristico di blu.
Nel corso degli anni si sono illuminati di blu, tra tutti gli altri anche, l’Empire State Building di New York, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro, la Piramide di Giza d’Egitto, l’Arco di Costantino a Roma e ancora moltissimi monumenti. Tutto ciò serve a ricordare che ogni individuo affetto da autismo è unico ed illuminare i monumenti più belli di blu, significa che tutti devono ricordare che non è una malattia che prevede una diagnosi e una cura, ma che esistono infinite combinazioni della sindrome.
È questo lo scopo principale della Giornata Mondiale dedicata a questo disturbo.