Kering pronta ad acquisire Moncler
Il gruppo francese Kering, capitanato da François-Henri Pinault ha messo gli occhi sulla celebre azienda di piumini. Capitanata dal 2003 da Remo Ruffini Moncler dopo essere diventata famosa negli anni 80 con i paninari, sfiorando il crac nel 2000, è riuscita a realizzare un fatturato da 1.5 miliardi di euro l’anno. Nel 2018 ha chiuso l’anno con cifre da capogiro: 1.42 miliardi di euro con un utile netto di 332.4 milioni di euro.
Per tali cifre il leader milanese Ruffini, è stato premiato pochi giorni fa a Londra, al Fashion Awards, come miglior imprenditore leader del 2019. A mettere gli occhi sul gruppo in netta crescita sembra essere proprio Kering, secondo indiscrezioni di Bloomerg. I manager di Kering proprietaria tra l’altro di Gucci e Saint Laurent, avrebbero intavolato già una trattativa, confermata dallo stesso Ruffini, affinché si concluda al più presto. Trattativa che fa bene alle azioni di Moncler in rialzo a Piazza Affari di oltre il 10%, mentre Kering ha incrementato il titolo dell’1% sul vento in possa di ulteriori titoli. L’accordo dovrebbe portare all’acquisizione del 25% delle quote di Moncler e Kering potrebbe incrementare gli introiti economici di un lavoro portato avanti egregiamente dal 2003 da Ruffini (49 negozi in Cina).
D’altronde la Moncler ha subito una crescita notevole. Nata in Francia nel 1953, in una località sciistica, da un artigiano, ha conosciuto successi e periodi di magra nella sua storia. Inizialmente produceva sacchi a pelo, successivamente si è specializzata nella produzione di piumini per alpinisti diventando un cult negli anni 80. La società nel corso degli anni è passata nelle mani di molti azionisti finanziari, ma solamente del 2013 il suo titolo si è assestato stabilmente a Piazza Affari dove i titoli guadagnarono subito il 50% di utili. Allora il prezzo di collocamento era fissato a 10,2 euro contro i 42 euro di oggi. Inoltre, altri fondi sono usciti ed altri entrati tra cui Morgan Stanley, Blackrock e Invesco Ltd che posseggono ciascuno il 3 per cento del capitale.