Italia terza in Europa per riciclo di imballaggi
All’Italia sorride il tema del riciclo di imballaggi. Secondo il rapporto “l’Italia del riciclo” realizzato da Fise Unicircular (l’Unione delle imprese per lo sviluppo sostenibile) l’Italia è al terzo posto per il recupero di imballaggi, dopo Germania e Francia. Il tasso di riciclo per le prime due è del 71% e del 70%, poco distante dalle percentuali italiane del 67%.
L’Italia è sulla buona strada e già diverse filiere di carta, vetro e plastica si stanno adeguando agli obiettivi europei fissati al 2025 di ridurre tali materiali. Sorride meno all’Italia invece il riciclo dei veicoli fuori uso, cresciuto solamente di un punto percentuale negli ultimi dieci anni dall’82% all’83% e quello della raccolta pile (ultimo posto fra le potenze europee).
Lo sviluppo del riciclo risulta comunque di fondamentale importanza per l’Italia, dove ogni anno le 12.000 imprese del riciclo trattano una sempre maggior quota di rifiuti (+15% rispetto al 2014) che vanno a rimpinguare il settore delle materie prime dove l’Italia scarseggia. Inoltre, dal riciclo le imprese riescono a produrre materiali secondari il più delle volte. Ad oggi tale percentuale si assesta al 67%.
Secondo il report, negli ultimi dieci anni i rifiuti sono aumentati in termini di tonnellate e con essa la percentuale di riciclo è cresciuta da 76 a 108 tonnellate (+42%). Molte filiere prese singolarmente hanno registrato ottime performance anche a livello europeo; in special modo per i rifiuti di imballaggio come la carta (81% e terzo posto in Europa) e il vetro (75% e terzo posto) che occupano le prime due posizioni in ordine decrescente. Ma l’ottima posizione dell’Italia è frutto anche delle performance di imballaggio anche della plastica, del legno, dell’alluminio e dell’acciaio. Altro settore in forte crescita negli ultimi anni è quello della raccolta di oli minerali usati, vicino al 100% del raccoglibile e quello degli oli vegetali (81%). L’Italia è sulla buona strada e secondo il rapporto, per incrementare il potenziale dovrà sfruttare il settore sull’intero territorio nazionale puntando su un’adeguata rete di impiantistica.