Innovazioni e prospettive nel settore dell’agrifood
La modernizzazione ha modificato la complessità aziendale con nuovi strumenti e tecniche. Ad esserne investito anche il settore dell’agrifood, dell’industria agroalimentare. Nell’epoca moderna è importante per le aziende del settore l’utilizzo di nuove tecnologie che permettano una maggiore produzione ed efficienza. Il contesto globale poi rende necessario e fondamentale per tali attività il rispetto all’ambiente, indipendentemente dalle dimensioni aziendali.
Lo studio dell’istituto Adolphe Merkle sulle nanoparticelle
Una delle più grandi sfide sfide che l‘agricoltura deve affrontare oggi è l’utilizzo estensivo di fertilizzanti e pesticidi. Con un numero sempre crescente di prodotti vietati o considerati pericolosi per la salute umana e animale, risulta quanto mai necessario ricercare sostituiti sicuri e efficaci.
Uno degli approcci alternativi studiati nel settore consiste nello stimolare la risposta immunitaria delle piante agli attacchi dei patogeni. In che modo? Ad esempio impiegando nanoparticelle di silice.
L’acido silicico è un acido dell’elemento silicio (Si), disponibile naturalmente in diverse forme chimiche, delle quali la più studiata è l’acido orto silicico (H4SiO4). Alcuni cereali come il Miglio e alcune piante officinali come l’Equiseto sono ricchissime di acido orto silicio. L’acido silicico, presente molto nel suolo, è in grado di determinare una risposta immunitaria nelle piante, e viene rilasciato da nanoparticelle di silice amorfa.
I ricercatori dell’Adolphe Merkle Institute e del Dipartimento di Biologia dell’Università di Friburgo hanno creato un agrochimico su scala nanoscopica che rilasciasse acido silicico per stimolare la difesa vegetale. I risultati sono stati sintetizzati in minuscoli composti con proprietà simili a quelle delle piante. Tali composti sono stati testati sulla Arabidopsis thaliana (detta anche arabetta comune), infestata dal parassita batterico Pseudomonas syringae. I risultati hanno evidenziato che le loro nanoparticelle di silice possono aumentare la resistenza contro i batteri in base alle dosi iniettate stimolando la produzione dell’ormone vegetale acido salicilico, il principio attivo dell’aspirina.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnolog (testo in inglese), mostra che questa alternativa potrebbe essere economica, altamente efficiente, sicura e sostenibile per la protezione delle piante dalle malattie. Per gli scienziati, le prospettive future di ricerca futura potrebbero estendersi ad uno spettro più ampio di agenti patogeni come altri batteri, insetti o virus. Il campo degli scienziati è totalmente d’accordo sul fatto che prima di qualsiasi applicazione di questi prodotti come biostimolanti e fertilizzanti, è necessaria un’analisi approfondita per valutare il potenziale destino a lungo termine delle nanoparticelle di silice nell’ambiente.
Risultati indagine Santa Chiara Lab sull’evoluzione del sistema agroalimentare nell’ambito del progetto “Fixing the business of food”
L’obiettivo del rapporto “Scenari e prospettive delle imprese agroalimentari fra sostenibilità e innovazione”, pubblicato dal Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, è di comprendere le sfide e le prospettive del sistema agroalimentare italiano. Esso presenta i risultati del sondaggio lanciato nella primavera del 2020 a cui hanno risposto 60 aziende italiane e 60 esperti del settore (accademici, ricercatori di istituzioni pubbliche ed enti di ricerca). L’indagine è stata effettuata con la partecipazione di Anga, Enea, Padiglione Italiano Dubai e con il patrocinio dell’ASviS, nell’ambito del Progetto di ricerca “Fixing the business of food”, svolto dalla Columbia University, Fondazione Barilla Center for food and nutrition e Santa Chiara Lab.
Il questionario è suddiviso in 3 sezioni. I soggetti rispondenti dovevano rispondere ad una serie di domande basandosi su una scala che andava dal completamente d’accorso a completamente in disaccordo.
Nella prima sezione del questionario, dal titolo “Sistemi e società agroalimentari”, è emerso che le limitazioni alla mobilità della forza lavoro temporanea avranno un impatto negativo sulla produzione. Ampio consenso sull’affermazione relativa al bisogno di politiche internazionali per costruire una governance più ampia e controlli più efficaci sulla produzione sostenibile di alimenti. Le imprese sono all’86,9% “completamente d’accordo” e “d’accordo” e le aziende invece all’ 85,5%.
Nella seconda sezione “Business” è risultato chiaro che l’innovazione, sia tecnologica (agricoltura 4.0, Intelligenza Artificiale) sia organizzativa (nuovi modelli di business, aggregazioni, partnership), sarà un fattore determinante per l’agrifood italiano.
Nella terza sezione “Consumatori” le imprese affermano che i cittadini presteranno maggiore attenzione agli alimenti prodotti in modo sostenibile e ugualmente ai cibi nutrienti e sani.
Come verrà modificato il settore da oggi al 2050?
Il lavoro nei campi sarà molto più tecnologico. Gli imprenditori e gli operatori dell’industria dell’agrifood stanno andando a trasformarsi in gestori di tecnologie applicate alla tradizione. La tecnologia è la chiave per bilanciare l’equazione alimentare mondiale, purché, le nostre capacità tecnologiche ci supportino nell’affrontare le sfide alimentari globali del domani. Sarà importante fondere le migliori idee dell’agricoltura commerciale con l’agricoltura biologica, il cibo locale e la conservazione ambientale, per plasmare un pianeta sano e una dieta equilibrata che i consumatori possano accettare.
Tra i cambiamenti ci saranno aziende agricole più piccole, sostenibili e intelligenti; la robotica renderà più efficienti le aziende, si userà a livello chirurgico per la somministrazione dell’acqua e dei pesticidi così come per i fertilizzanti, per la semina di precisione, per la mietitura. L’agricoltura digitale può aprire la strada delle opportunità per i coltivatori per avvicinarsi ai principali acquirenti, trasformatori e consumatori di derrate. Le aziende che utilizzano gli strumenti di nuova generazione per incrementare la resa, la nutrizione, la salute, il gusto, la consistenza e la resistenza, cambieranno il modo in cui mangeremo domani.
La robotica e l’automazione alleggeriranno la pressione sulla carenza di manodopera nel settore agricolo. Queste e molte altre le sollecitazioni cui tutti insieme possiamo dare risposta per mettere al centro la salute delle persone e dell’ambiente. In Italia bisognerà unire tutte le competenze, le conoscenze ed il saper fare per disegnare un futuro green. Ma non bisogna dimenticare un concetto fondamentale per fare tutto questo: innovare, innovare, innovare.