Imprenditoria femminile alla riscossa!
Secondo i dati riportati da Unioncamere nel 2014, un’azienda su quattro è guidata da una donna e sono circa 1,3 milioni le imprenditrici che in alcuni settori rappresentano il 50% delle imprese esistenti. Ogni anno in Italia sono oltre 50.000 le donne che aprono un’impresa. Il capitale da investire è l’elemento principale per chi vuole intraprendere la strada dell’imprenditoria. Le donne che decidono di aprire un’azienda, grazie ai bandi statali o alle istituzioni europee, possono accedere a finanziamenti a fondo perduto e a finanziamenti agevolati per avviare la propria attività, realizzare nuovi progetti aziendali, acquistare nuovi prodotti e servizi ecc.
La legge italiana 215/92, ‘Azioni positive per l’imprenditoria femminile’, prevede degli incentivi per tutte quelle imprese, costituite o da costituire, che sono formate in prevalenza da donne. Ecco i requisiti necessari per accedervi:
- – Ditta individuale: il titolare deve essere una donna;
- – Società di persone e cooperative: deve esserci almeno il 60% dei soci donne;
- – Società di Capitali: almeno 2/3 delle quote devono essere in possesso di donne e l’amministrazione deve essere composta almeno da 1/3 di donne.
Per quanto riguarda le piccole imprese i requisiti da possedere al momento della domanda di partecipazione al bando sono:
- – Aver meno di 50 dipendenti;
- – Avere un fatturato inferiore a 7 milioni di euro o 5 milioni di totale di bilancio;
- – Non essere dipendenti da imprese partecipanti.
Ulteriori agevolazioni per l’imprenditoria femminile sono:
- Contributi a fondo perduto: sono incentivi costituiti da una parte di capitale che non deve essere restituito, generalmente il 50% dei fondi sono a fondo perduto e il resto è rimborsato in rate mensili a tasso agevolato.
- Agevolazioni per avviare l’attività imprenditoriale, realizzare nuovi progetti aziendali, acquistare nuovi prodotti e servizi ecc;
- Fondo di garanzia: non è un contributo economico ma permette di richiedere un finanziamento garantito dallo Stato.
Microcredito: anche questo tipo di agevolazione prevede non un contributo economico, ma la garanzia sull’eventuale prestito richiesto da imprese femminili già costituite o da professioniste con Partita IVA da almeno 5 anni. Per accedere al microcredito le imprese e le professioniste non devono avere più di 5 dipendenti e 10 in caso di Società di persone, SRL semplificate e cooperative.
Autoimpiego Invitalia: La legge che agevola l’Autoimpiego (D.L. n. 185/2000 – Titolo II, ndr) costituisce il principale strumento di sostegno alla realizzazione e all’avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati o persone in cerca di prima occupazione. La legge, la cui gestione è affidata a Invitalia, l’Agenzia Nazionale per l’Attrazione d’Investimenti e lo sviluppo d’impresa SPA già Sviluppo Italia, prevede la concessione di agevolazioni finanziarie (contributo a fondo perduto e mutuo a tasso agevolato, ndr) e di servizi di assistenza tecnica per tre tipologie di iniziative:
- Lavoro Autonomo (in forma di ditta individuale, ndr), con investimenti complessivi previsti fino a € 25.823;
- Microimpresa (in forma di società, ndr), con investimenti complessivi previsti fino € 129.114;
- Franchising (in forma di ditta individuale o di società, ndr), da realizzare con Franchisor accreditati con Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione d’investimenti e lo sviluppo d’impresa.
Incentivi Smart&Start: ossia, incentivi e agevolazioni start up innovative Italia.
Il Ministero dello Sviluppo Economico sostiene l’imprenditoria femminile e i giovani fino ai 35 anni di età attraverso dei bandi che offrono agevolazioni alle imprese di micro e piccola dimensione. Un percorso lungo ma che porta alla realizzazione di imprese innovative tutte al femminile. Le donne interessate ad accedere ai finanziamenti devono verificare appunto l’uscita dei bandi sul sito del MISE o della propria regione.
Molte neoimprenditrici partono da un’idea o da una loro passione. Il punto di partenza è sicuramente la realizzazione di un business plan. Per passare all’avvio di una nuova impresa è importante farsi affiancare da professionisti della consulenza. Sul territorio nazionale sono numerosi gli sportelli attivati dalle Regioni, dalle Camere di Commercio italiane, dai Comuni ma anche dalle associazioni imprenditoriali, come Confindustria, Confartigianato, Confcommercio e dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato. Quando si decide di aprire un’attività è sempre importante farsi affiancare anche da un commercialista esperto sulla fiscalità d’impresa. Le caratteristiche vincenti del mondo dell’impresa femminile sono: dinamicità, innovazione, digitalizzazione, multiculturale, giovanili. Tra il 2010 e il 2015 l’imprenditoria rosa ha registrato un aumento di 35mila unità, pari al 65% dell’incremento complessivo dell’intero tessuto imprenditoriale italiano. Oggi si contano 1 milione e 312mila imprese femminili che danno lavoro a quasi 3 milioni di persone. L’imprenditoria femminile è considerata ‘un irrinunciabile punto di riferimento’.