Imprenditoria Femminile e Digital Communication
Come nasce l’imprenditoria femminile? Nasce dall’estro e dalla passione delle donne per fare impresa. Donne ed impresa è connubio difficile da comprendere. Fino a quando negli anni ’70 del Novecento c’è stata una escalation che ha permesso alle donne di dar vita ad un’imprenditoria femminile.
Studiare l’imprenditoria significa analizzare quindi tutte le caratteristiche economiche e sociologiche di una Nazione e tutte le relative traiettorie di crescita economica. Il tema “impresa femminile” è sempre più al centro dei bilanci delle istituzioni internazionali, dando grande impulso al binomio “competitività-sostenibilità”. Secondo alcune statistiche questo tema sta emergendo negli ultimi 20 anni.
L’indagine di Unioncamere
Dall’indagine svolta nel 2019 da Unioncamere su un campione di 2.000 imprese, in egual numero maschili e femminili, si nota subito che esiste un effetto generazione. Ovvero, sussiste una grande differenza tra le imprese femminili giovanili rispetto alle imprese non giovanili. Quelle giovanili hanno degli ottimi punti di performance. Risultano essere più innovatrici, investono maggiormente nel settore green e della green economy e nel settore della responsabilità sociale.
L’imprenditoria femminile risulta essere agevolata dalle iniziative del Dipartimento per le pari opportunità del Consiglio dei Ministri. Le imprenditrici di oggi sono incoraggiate ad investire in una nuova attività d’impresa perché ci sono numerosi finanziamenti per iniziare un’ attività professionale.
La Parola a Teresa Guarino
- Quanto è sviluppata la Digitalizzazione nel settore dell’Editoria e del Turismo?
- I settori dell’editoria e del turismo sono i settori che maggiormente hanno visto stravolta la propria essenza con l’avvento della digitalizzazione. Sempre più consumatori preferiscono la lettura di giornali, libri e riviste tramite le piattaforme digitali. Il settore si è mosso in tal senso permettendo ai propri lettori di accedere ai propri contenuti digitali gratuitamente o tramite abbonamenti. Quello del turismo si è dovuto adeguare alle nuove dinamiche di mercato, basti pensare a tutte le piattaforme online che permettono di paragonare le offerte economiche ed in autonomia organizzare il proprio viaggio.
- Quale ruolo svolge la Digital Communication nel settore dell’Artigianato ed in quello della Ristorazione in Campania?
- Il ruolo della Digital Communication nei settori dell’Artigianato e della Ristorazione è diventato sempre più strategico e le imprese ne sono ben consapevoli, basti pensare che un qualsiasi consumatore prima di effettuare un acquisto o recarsi ad un ristorante svolge delle ricerche online per conoscere l’impresa e soprattutto le opinioni degli altri clienti per il servizio offerto e la qualità del prodotto. Aver una brand reputation sul web è la chiave vincente per riuscire a distinguersi e a farsi riconoscere dai clienti e tutto questo non può avvenire senza un utilizzo appropriato della Digital Communication.
- Quali settori non sono ancora sviluppati, ma sono propensi a migliorare con la Digital Communication dopo il periodo di Covid-19 che ha causato perdite economiche in Campania?
- Non mi focalizzerei sui settori non ancora sviluppati digitalmente ma penso che sia più opportuno parlare di imprenditori che non vogliono o non possono adottare questi nuovi strumenti. Durante la pandemia molte imprese sono state quasi costrette alla svolta digitale che ha visto coinvolti indistintamente tutti i settori produttivi. Per riuscire a sopravvivere in questo nuovo contesto economico utilizzare la Digital Communication non è più una scelta ma un obbligo.
- È vero che il maggior numero di startup femminili sviluppa il suo business nel settore tessile? Per quale motivo?
- L’idea che la maggior parte delle startup femminili si sviluppi nel settore tessile, è una concezione non del tutto sbagliata ma limitante. La figura dell’imprenditrice è da sempre associata al settore moda, questo è dimostrato dal fatto che ci sono molte accademie ed enti di formazione dedicati al settore, ma da alcuni anni stiamo assistendo ad un incremento di imprese femminili nel settore del turismo e dei servizi alla persona, infatti Confartigianato Napoli ha sostenuto molte giovani donne ad avviare la propria impresa soprattutto in questi due settori chiave.
- Quali altri ambiti sono al centro dell’interesse dell’imprenditoria femminile già da svariati anni?
- Negli ultimi anni si è assistito ad un cambiamento delle richieste e delle esigenze dei consumatori le imprenditrici hanno risposto “presente” dinanzi a queste nuove sfide ed opportunità poste dal mercato. In particolare, a Napoli, si è registrata una crescita esponenziale di presenza di turisti stranieri ed è quindi nata la necessità di sviluppare un processo di accoglienza che ha dato vita ad un moltiplicarsi di B&B e di ristoranti gestiti da donne. Da non sottovalutare è anche l’espansione dei servizi legati alla cura delle persone, soprattutto per il settore estetica, che non è più limitato solo alla semplice manicure, ma prevede una serie di attività dedicate al benessere fisico a 360 gradi.
- In un’ottica di biennio 2020-2022 quali sono i settori meno conosciuti finora dall’imprenditoria femminile e che potrebbero invece dare impulso in futuro alla nuove startup femminili in Campania?
- Piuttosto che del prossimo biennio, farei una riflessione a lungo termine, analizzando il forte gap tra imprese femminili e quelle maschili che riguarda il settore dell’intelligenza artificiale e vi è quindi la necessità di investire maggiormente nella formazione delle bambine e delle ragazze nelle materie STEM, digitale e finanza, affinché le donne non siano escluse dai lavori del futuro, ma che siano invece il motore propulsivo della nostra economia. La ripartenza è donna.
La ripartenza è Donna
Ringraziando Teresa Guarino per l’intervista svolta. Si scopre che le imprese femminili sono sempre in crescita e sono meno digitalizzate. Circa il 19% ha adottato o sta adottando misure di impresa ed esiste poca conoscenza delle nuove misure di transizione digitale.
Come è stato espresso “La ripartenza è Donna” ed è necessario dare impulso alle imprese femminili grazie alla Digitalizzazione. Essa permetterà loro di essere direttrici di imprese leader anche di settori ancora inesplorati.