Il ritorno della Capitale del Mezzogiorno
Come consuetudine, anche quest’anno eravamo presenti alla seconda edizione del Rapporto Giorgio Rota incentrato sulla città di Napoli, che ha posto la sua attenzione su due rilevanti aspetti.
Il primo riguarda il ciclo economico e le basi produttive dell’area Parthenopea. Analizzando i risultati dell’anno appena concluso, osserviamo che il tasso di disoccupazione ha registrato una leggera diminuzione, la produzione industriale è aumentata ed è migliorato il clima di fiducia da parte di imprese e consumatori. Ciò non significa che la crisi economica sia passata, ma molti dei segnali di recupero emersi fanno ben sperare in una potenziale ripresa.
Inoltre il rapporto pone il suo focus soprattutto sull’industria manifatturiera, dove Napoli si colloca ancora tra le prime provincie metropolitane italiane in termini di addetti ed imprese impegnate in questo settore. In particolar modo, l’attenzione è posta su quattro comparti, le cosiddette quattro “A” (autoveicoli, aerospazio, abbigliamento e agroalimentare) che, come confermato durante l’intervista, dal Direttore Generale di SRM, Massimo Deandreis, rappresentano oggi il principale motore di crescita del tessuto locale.
Il secondo aspetto su cui si concentra il Rapporto Giorgio Rota è la Città Metropolitana; la quale dal 1° Gennaio 2015, a Napoli, sostituisce la Provincia.
Istituzione ancora giovane, ha la possibilità da una parte di gestire tutta una serie di fattori per l’implementazione e lo sviluppo economico.
Dall’altra di collaborare con la Regione nella programmazione dei Fondi strutturali europei come Europa 2020.
Riprendendo le parole del Direttore Generale di SRM, Napoli ha tutte le potenzialità, con il giusto impegno, di recuperare il ruolo precedentemente coperto di Capitale del Mezzogiorno.