Il Mezzogiorno maglia nera in Europa per numero di laureati/occupati
Nella situazione difficile che il Mezzogiorno d’Italia si trova a vivere in questi anni di crisi c’è un dato che passa inosservato . Ed è quello relativo all’istruzione che in questi anni i governi succedutosi in Italia sia di destra che di sinistra non hanno saputo incentivare abbastanza. L’ultimo dato preoccupante emerge dall’outlook regionale 2019 di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea che raccoglie ed elabora i dati degli Stati europei a fini statistici.
Il dato riguarda la bassa percentuale di giovani laureati nella fascia di popolazione 20-34 anni, dove nella graduatoria europea i fanalini di coda sono tutti occupati dalle regioni del Bel paese, rispettivamente Sicilia, Calabria e Basilicata. Le statistiche elaborate da Eurostat evidenziano ancor più la distanza abissale che separa il nostro paese dagli altri competitor europei, in tema di istruzione terziaria e non solo. Questi dati segnano un solco non solo con la media europea (81,6%), oltre 50 punti percentuali in meno per il Mezzogiorno, ma anche rispetto ad altri paesi quali la Grecia, la Turchia e dai dipartimenti d’oltremare della Francia.
Dall’Abruzzo in giù la percentuale di laureati tra i 20 e i 34 anni è sotto il 30% e come se non bastasse, date le difficoltà lavorative, molti giovani italiani decidono di preparare la valigia in attesa di più rosee fortune oltre le Alpi. Ma c’è chi fa peggio di noi e non può comunque essere una magra consolazione, come alcune regioni slovacche 19,4% e romene 18,2%. Impressionante è la distanza che ci separa dalle regioni più brillanti in tema d’istruzione come la tedesca Niederbayern in bassa Riviera con il 98,2% di occupati laureati, la ceca Jihozàpad (96,9%) e la Bourgogne francese (96,8%). Percentuali negative si evidenziano anche se si volge lo sguardo al numero di diplomati italiani under 34. Peggio di tutti la Sicilia che registra un tasso di occupazione del 27,3% mentre se allarghiamo l’orizzonte fino alla popolazione 64enne, l’occupazione sale al 44,1%. Peggio della martoriata Sicilia in Europa ha fatto solo la Mayotte, regione d’oltremare francese situata in Africa 40,8%. Inoltre, il Mezzogiorno zoppica anche in infrastrutture ed educazione, con quest’ultima carente soprattutto per l’alto abbandono scolastico nel meridione 14,5% tra i ragazzi 18-24 anni, che non risultano inseriti né in un percorso formativo né scolastico, a fronte di una media europea del 10,6%, innalzatasi per via dell’alta percentuale di ragazzi sardi (23%) e siciliani (22,1%). Questo dato ci pone come maglia nera d’Europa nella percentuale dei Neet (giovani 15-34 anni che non studiano e lavorano). Se in Europa la percentuale di Neet è del 14,1% in Italia è del 24,8% per via degli alti tassi nelle regioni del sud (35,5%) e nelle isole (39%).