Governo del cambiamento, tutti contro tutti
Nei palazzi del potere capitolino regna sovrana la confusione: dal reddito di cittadinanza alla flat tax, passando per la quota 100 e la questione migranti, questo governo è apparso più di una volta in disaccordo con se stesso. Le due facce della stessa medaglia, ovvero il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Luigi Di Maio continuano a portare avanti idee diverse e contrastanti su vari fronti. E come se non bastasse anche il premier Giuseppe Conte è entrato a gamba tesa su questa “dicotomia”, dichiarando il suo disappunto sulla questione “Sea Watch” e “Sea Eye”.
Nonostante la legge di Bilancio 2019 sia entrata ufficialmente in vigore il 1° gennaio 2019 (dopo l’iniziale bocciatura della Commissione Europea), sembrano trapelare ancora parecchi dubbi e incertezze. Il tutto riguarda ovviamente le coperture previste per questa manovra: il reddito di cittadinanza, la flat tax e la pensione anticipata potrebbero arrecare un vero e proprio buco nelle casse dello Stato con conseguente aumento della tassazione italiana. Inoltre, lo stesso Salvini ha minacciato in diretta Facebook di non votare a favore del reddito di cittadinanza se quest’ultimo non sosterrà economicamente disabili e famiglie. Potrebbe sembrare uno scontro tra governanti e opposizione, ma la realtà è che a farsi la “guerra” è il governo stesso.
Insomma, sembra proprio che gli accordi tra le parti non siano stati ancora definiti del tutto e che si stia ancora lavorando per limare le ultime cifre. Le prossime settimane saranno decisive per il futuro della manovra: Conte, Salvini e Di Maio dovranno rasserenare e dichiarare ai cittadini quali saranno i tempi e i testi definitivi dei decreti. Se continua a regnare questa confusione, a Roma dovranno cominciare a domandarsi come mantenere ancora in piedi il consenso del paese…