Gli italiani amano il contante
L’associazione italiana Private Banking, pubblica il rapporto AIPB/Censis sulla ricchezza degli italiani e rivela come “non si fermi la corsa alla liquidità”. Gli italiani non desiderano la tassa sul contante, non amano più investire nei BOT (buoni ordinari del tesoro) e sarebbero interessati a investire in “opere strategiche per il futuro del paese”. Il 2.5% delle famiglie italiane, vale a dire circa 500 mila nuclei, detengono patrimoni finanziari superiori al mezzo milione di euro. La ricchezza degli italiani in generale non è ancora tornata ai livelli precedenti la crisi, siamo ancora a -0.4% in termini reali rispetto al 2008. Altro dato importante che emerge dal rapporto, deriva dalla provenienza della ricchezza, gran parte è stata ereditata dal passato, mentre è poca quella aggiunta di recente.
Secondo lo studio, la composizione del portafoglio delle attività finanziarie degli italiani è fortemente sbilanciato verso il contante e i depositi bancari, in crescita del 13.7% rispetto a 10 anni fa. Crescono anche le riserve assicurative del 44.6%. Meno presenti i titoli obbligazionari, che pesano nei portafogli finanziari degli italiani solo per il 6.9% e calano anche i titoli azionari del 12.4% rispetto al 2008. Il 76.8% degli italiani è contrario alla tassazione del denaro contante e quello tenuto fermo sui conti correnti bancari.
Il contante, in particolare è un “amatissimo strumento contro l’insicurezza” scrive il rapporto dell’AIPB. Crolla il mito dei BOT e BTP (il buono del tesoro poliennale) di stato. Il 61.2% degli italiani non utilizzerebbe i propri risparmi per comprare i Titoli di Stato. Preoccupa non poco il futuro del nostro Paese per le persone italiane più ricche. Il 53.4% è preoccupato per il futuro dell’Italia, il 23.4% è curioso e l’8.3% vede il futuro come una sfida. Tuttavia il 68.2% dei ricchi non intende lasciare il Paese perché qui si vive bene e qui ci sono le proprie radici.