Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle le donne
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle le donne è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a proporre iniziative affinché si sensibilizzare l’opinione pubblica sul gravissimo problema della violenza, fisica e psicologica, sulle donne.
Lo scorso anno, presso la Camera di Commercio di Napoli, si svolse una conferenza di grande interesse: “Violenza? Perché?”, un incontro-dibattito per sostenere la lotta contro il femminicidio. Quest’anno, causa emergenza sanitaria, non è stato possibile organizzare manifestazioni per sensibilizzare la piaga, ma il Comitato per l’Imprenditoria Femminile che ha come Presidente Stefania Brancaccio, ha voluto essere presente con il seguente articolo che va a sottolineare la gravità di ciò che accade in Italia e nel mondo.
Il 2020 ha visto l’uccisione di 91 donne, quasi tutte riconducibili a femminicidi familiari
La Lombardia e il Piemonte sono le regioni dove si sono verificati la maggior parte dei casi, mentre nel Centro e al Sud ci sarebbe un leggero calo.
Le cause sono quasi sempre da imputare ad una forma di possesso e gelosia malata, ma a causa del lockdown si sono verificati altresì casi di violenza dovuti non solo all’esasperazione di continui litigi e conflitti per convivenze forzate ma anche per l’impossibilità di uscire e chiedere aiuti.
Bisogna ricordare che, tra i reati gravi di violenza sulle le donne, il revenge porn vede un forte aumento
Il revenge porn è la condivisione pubblica di immagini e video privati e intimi, che non hanno consenso di divulgazione da parte del o della persona ripresa.
Violenza fisica, violenze sessuali, stupri, tentati stupri, minacce, ricatti, vessazioni, prigionia, violenza psicologica, violenza economica, umiliazioni, privazioni, svalorizzazioni, strumentalizzazioni, prepotenza, stalker… infiniti sono gli atti di brutalità, maltrattamento e veemenza che le donne sono costrette a subire.
L’invito è quello di reagire rivolgendosi alle forze dell’ordine, l’invito è quello di denunziare sempre, anche al primo schiaffo… non bisogna comportarsi come una “Crocerossina” credendo che sia giusto sacrificare se stesse sperando in un cambiamento che mai avverrà…
Con il presente comunicato il Comitato per l’Imprenditoria Femminile esprime totale solidarietà e sostegno a tutte le donne vittime di violenza.
Siamo state amate e odiate,
adorate e rinnegate,
baciate e uccise,
solo perché donne.
(Alda Merini)