Giornata Internazionale degli Infermieri e il Covid-19
Il 12 aprile si è celebrata la Giornata Mondiale degli Infermieri. Categoria al centro della cronaca nel periodo più drammatico a livello globale causato dal Coronavirus. Gli eroi dal camice bianco che danno ogni giorno alla comunità esempio di forza, e sacrificio combattendo una battaglia difficilissima. Gli infermieri sono la metà di tutti i professionisti che lavorano nella sanità. Poi ci sono i medici, i tecnici, i biologi, gli operatori sanitari e molte altre categorie ancora. Gli iscritti agli albi sono 450 mila , dei quali quelli attivi sono in maggioranza 391 mila. Circa il 70% di loro lavorano per il Servizio Sanitario Internazionale, ossia le strutture pubbliche.
I risvolti drammatici causa pandemia
La Giornata Mondiale ricade in un periodo di pandemia che ha visto gli infermieri in prima linea impegnati a battersi contro un nemico invisibile dal nome Covid-19. 39 gli infermieri uccisi, dove per 4 di loro è successo in modo indiretto, perché portati al suicidio. E migliaia ancora, circa 12 mila sono stati i contagiati. Questi i dati di Fnopi, Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche. E secondo l’Istituto Superiore di Sanità, tutti gli operatori sanitari colpiti dal virus sono 25 dei quali circa la metà infermieri.
L’età media
La maggior parte degli infermieri, il 77.7%, lavora nei servizi ospedalieri. E i liberi professionisti sono circa 80 mila. Se si vuole sottolineare l’età media, la maggioranza di questi professionisti, circa 269 mila, hanno un’età media di 50-54 anni. Mentre i giovani tra i 20-25 anni sono 15.500. Non molti di più degli over65enni che sono 13.250. Nelle regioni dove si nota il più alto numero di giovani professionisti meno di 28 anni sono le seguenti. Campania, Lazio, Lombardia, Puglia e Sicilia.
Assunzioni
Il Governo è a lavoro per assumere infermieri e nell’operazione di Rilancio, si pensa di impiegarne a tempo indeterminato 8 ogni 50 mila abitanti, per un totale di 10 mila. La mission è quella di doversi occupare delle attività territoriali. Fnopi stima che la carenza degli infermieri sia pari a 53 mila unità. Delle quali 22 mila negli ospedali e quindi 31 mila sul territorio. E se si parla di stipendi, un infermiere guadagna in media 32-33 mila euro all’anno, ovvero tra i 1.300 e i 1.600 euro al mese, comprese le indennità.
Il commento
A tal proposito Elizabeth Iro, la Chief Noursing Officer dell’OMS sottolinea.
<<Ci sono circa 28 milioni di infermieri in tutto il mondo che rappresentano quasi il 60% degli operatori sanitari. E sono la spina dorsale del sistema sanitario. Ma c’è un grande bisogno di altri 6 milioni di infermieri a livello globale. Il mio invito si rivolge ai governi responsabili, ai politici, datori di lavoro e alle autorità di regolamentazione. Bisogna coordinare le azioni, il sostegno a livelli di personale adeguato. La Salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, devono essere azioni prioritarie e rafforzate. Inoltre devono essere sviluppate politiche per proteggere gli infermieri dalle molestie, violenze e discriminazioni sul posto di lavoro>>.
Provenienza della ricorrenza
La ricorrenza viene celebrata ogni anno nel giorno in cui nacque Florence Nightingale. Infermiera nata il 12 maggio del 1820 e ritenuta la Fondatrice delle Scienze Infermieristiche Moderne.
La storia della sua vita
Oggi gli infermieri sono una figura fondamentale all’interno degli ospedali e centri sanitari. Ma tantissimo tempo fa la cura del malato era molto differente da quella odierna. Nel XlX secolo, Florence rivoluzionò l’assistenza dei feriti sofferenti e fu’ la prima infermiera moderna. Nacque in Italia a Firenze dove i genitori stavano trascorrendo il viaggio di nozze. Infatti il nome Florence viene dal modo in cui gli anglosassoni chiamano il capoluogo toscano. La famiglia faceva parte della ricca Élite Borghese Inglese. Suo padre William Edward Nightingale era uno dei primi studiosi di una disciplina, che sarebbe poi diventata l’epidemiologia. La scienza che studia la distribuzione e la frequenza delle malattie.
Una lotta contro tutti
Da profonda religiosa, Florence studiò in casa con precettori privati, spinta dalla passione per le materie scientifiche maturò ben presto la volontà di diventare infermiera. Il suo desiderio la portò a numerosi scontri con la madre. La quale avrebbe preferito una vita diversa, ovvero che la figlia ricoprisse il ruolo tradizionale di moglie e madre. Ma la giovane non si piegò mai alle pressioni della società. E dopo aver rifiutato un matrimonio vantaggioso con un politico locale, Florence supportata dal padre divenne finalmente infermiera.
La svolta
All’epoca la figura dell’infermiera ricopriva un ruolo marginale e Florence era dedita al compito di pulizia e distribuzione dei pasti in corsia. Da lì in poi l’impero britannico aveva bisogno di molte infermiere da aggregare alle truppe sparse per il mondo, per curare i feriti degli ospedali da campo dell’esercito di sua Maestà. Florence nei tanti viaggi per il mondo acquisisce sempre più esperienza. E nel tempo verrà ricordata come colei che ha ridotto la mortalità per malattie dei soldati, nella guerra di Crimea dal 47% al 2%. La giovane divenne “The Lady whit The Lamp“, la donna con la lampada, che tutte le notti camminava tra i letti con un lume per accertarsi delle loro condizioni. Diventa anche un punto di riferimento per le sue colleghe tra il 1853-1854, e ricoprì la carica di sovrintendente all’Institute For The Care of Sick Gentlewomen di Londra. Nel 1859 fu pubblicato per la prima volta il suo libro, “Note sull’assistenza infermieristica: cos’è e cosa non è“. Un manuale di 76 pagine con appendice di 3 pagine edito da Harrison of Pall Mall, il libro da suggerimenti pratici e motivazionali dedicati agli infermieri. Morì il 13 agosto del 1910 e dal 1974 il suo compleanno viene omaggiato con la Giornata Mondiale dell’Infermiere. E quest’anno è stata dedicata ai 200 anni dalla sua nascita.
<<Questo lavoro non è semplicemente una tecnica, ma un sapere che coinvolge anima, mente e immaginazione>>.
Questo il messaggio che scrisse la Nightingale più ricordato nel tempo e dedicato a chi vorrebbe intraprendere questo mestiere