Giornalismo 2.0, un connubio tra marketing e disinformazione
In piena era della “convergenza tecnologica” le nostre menti sono inondate da articoli, flash news, post, tweet, banner, ecc. Basta accedere da uno smartphone su un qualsiasi social media, sito internet, app per ritrovarsi catapultati in un vortice di notizie senza fine. Ma ci siamo chiesti quali sono quelle vere e quali vengono scritte solo per aizzare le folle, ottenere like o click? La risposta è no! Secondo uno studio effettuato nel 2019 da Digital Civility Index, il 62% degli italiani si imbatte ancora in notizie false contro il 57% a livello globale. Dati che sottolineano la scarsa interpretazione delle notizie e la relativa “disinformazione digitale”. L’autoverifica può essere una soluzione: non fermarsi alla mera lettura del titolo, ma controllare sempre la fonte e l’immagine.
Un suggerimento che potrebbe tornare utile non solo ai fruitori delle notizie, ma anche a “giornalisti”, copywriter e web writer, prima di “scopiazzare” un articolo per poi pubblicarlo, dando quindi il via al marketing dell’informazione. Proprio così, molti degli articoli che troviamo online o contengono parti di testo incollate da più articoli che trattano la stessa notizia o sono fake news. Quello delle fake news è un “fenomeno” in continua crescita, ma a cui i colossi del web stanno trovando una soluzione solida: basti pensare alle 23 pagine italiane chiuse da Facebook lo scorso maggio, (con oltre 2,46 milioni di fan) che pubblicavano notizie false e infondate contro migranti, vaccini ed esponenti politici.
Mi domando: “che fine ha fatto la verità?”, “esiste ancora l’etica giornalistica?” Le fake news sono sempre esistite, non sono certo un “fenomeno” dei nostri giorni, ma la velocità con cui viaggiano adesso è legata ovviamente al maggior numero di mezzi di informazione disponibili. Non possiamo aspettare solo le iniziative del web per arginare la disinformazione, occorre riportare al centro della comunicazione i valori di questa professione.
La cura si chiama trasparenza, verità e professionalità…