Quando l’Europa e l’Italia cancellarono i debiti alla Germania
L’Europa e l’Italia nel corso del XX secolo hanno cancellato o ridotto il debito nei confronti della Germania per ben tre volte.
La prima volta nel trattato di Parigi del 1947 quando all’Italia fu imposto di rinunciare ai crediti derivanti dai danni di guerra prodotti dalla Germania, pari, a valori attuali, a circa 65 miliardi di euro di debito pubblico. Ciò, nonostante l’osservazione di De Gasperi che l’Italia negli ultimi 18 mesi di guerra fosse stata cobelligerante con i vincitori e che proprio in quel periodo avesse subito quei danni.
La seconda volta fu il 24 agosto 1953 con un trattato firmato a Londra, dove alla Germania dell’OVEST, quindi europea, i 21 Stati creditori le consentirono di dimezzare il debito del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari, dilazionandolo in 30 anni. In questo modo, la Germania poté evitare il default, che c’era di fatto. L’altro 50% avrebbe dovuto essere rimborsato dopo l’eventuale riunificazione delle due Germanie.
La terza volta risale al 1990, quando l’allora cancelliere Helmut Kohl, si oppose alla rinegoziazione dell’accordo che avrebbe procurato un terzo default alla Germania. Anche questa volta l’Italia acconsentì di non esigere il dovuto.
Nell’ottobre 2010 la Germania ha finito di rimborsare i debiti imposti dal trattato del 1953 con il pagamento dell’ultimo debito per un importo di 69,9 milioni di euro. Senza l’accordo di Londra, la Germania avrebbe dovuto rimborsare debiti per altri 50 anni.
Per più di un quarto di secolo, quindi, principi come la solidarietà e il risk-sharing hanno fatto da propellente per il PIL dei Paesi della nostra area valutaria ed anche da collante sociale.
Oggi nell’Euro-zona siamo alle prese con una crisi che sembra insormontabile, in particolare a causa del suo legame con un debito pubblico assai elevato, superiore al 100% del PIL annuo. Ed è in questa prospettiva storica che va riletta la possibilità di azzerare o dimezzare il proprio debito attraverso il rimborso, a valori attuali, dei paesi debitori come l’Italia (paese fondatore dell’attuale Unione Europea).