ENI compra le attività ExxonMobil
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Quattro miliardi e mezzo di dollari: è questo il costo dell’operazione con cui Eni ha acquistato le attività di ExxonMobil, colosso petrolifero texano. L’acquisto è avvenuto tramite la partecipata norvegese Var Energi. La scelta della compagnia, guidata da Claudio Descalzi, non desta troppe sorprese: la sua recente attività nei paesi arabi, in particolare negli Emirati Arabi Uniti, aveva già indirettamente annunciato una politica strategica che mira all’espansione geografica.
Gli effetti delle sue attuali scelte aziendali porteranno Eni a raggiungere nuovi importanti obiettivi entro la fine del 2024. Eni infatti manterrà il suo primato di primo gruppo produttore in Africa, ma avrà un grandissimo potere di mercato anche nella penisola arabica. Var Energi, nata soli nove mesi fa a esito della fusione tra Eni Norge e Point Resources, è posseduta al 70% da Eni e per il 30% da HiltecVision. Attualmente risulta il maggior produttore di petrolio nel mare di Barents e ha un bacino di investimento per il periodo 2020-2023, pari a 7 miliardi di dollari.
Negli ultimi giorni Eni ha portato a casa anche altri risultati. Tramite la consociata ArmWind LlP si è aggiudicata la realizzazione di un progetto eolico da realizzare nel Kazakistan settentrionale, nella regione di Aktobe. Il risultato dei lavori sarà un immenso parco eolico da 48MW al giorno.
Il nuovo progetto, fa sapere l’azienda in una nota, rappresenta “un ulteriore traguardo nella strategia globale di decarbonizzazione ed è parte del percorso di trasformazione, iniziato nel 2014, grazie allo sviluppo di energie rinnovabili e all’economia circolare”.
Attualmente i paesi di produzione di Eni sono dieci: al primo posto la Libia, seguita da Egitto, Kazakistan, Italia e Norvegia.