Energie rinnovabili: opportunità per lo sviluppo del Mezzogiorno
In un confronto a livello mondiale, l’Italia si posiziona al quarto posto per ammontare di investimenti effettuati con circa 14 miliardi di $, dietro a Cina (54,4 miliardi di $), Germania (41,2 miliardi di $) e Stati Uniti (34 miliardi di $).
A livello nazionale, inoltre, il settore dell’energia, incide sul PIL complessivo per il 2,1% e su quello del Mezzogiorno per il 2,2%; valore, quest’ultimo, che scende all’1,6% del dato della Regione Campania.
Molto importanti sono, inoltre i dati sull’occupazione: ad inizio 2011 si stimava che nel settore delle energie rinnovabili in Italia fossero impiegati poco più di 100 mila occupati. Per il solo fotovoltaico, in particolare, gli occupati diretti sono passati da poche centinaia nel 2002 ad oltre 18.000 nel 2010 e, secondo stime recenti, il potenziale occupazionale diretto al 2020 sarebbe di 27.500 unità. Nell’eolico, invece, gli occupati diretti sono attualmente 8.700, cifra che sale ad oltre 30 mila se si considerano anche gli addetti indiretti (dati a giugno 2011). In tal caso, il potenziale occupazionale al 2020 è pari a 66.011 unità, alle quali vanno aggiunti ulteriori 1.000 occupati nell’eolico off shore.
Sempre al fine di inquadrare dal punto di vista statistico il settore energetico, analizziamo altri due fattori: la produzione ed il consumo di energia.
Energie rinnovabili: come l’Italia soddisfa la richiesta
Considerando tutto il comparto energetico, la domanda in Italia è soddisfatta principalmente attraverso l’utilizzo di combustibili fossili, in primis petrolio e gas che assorbono, nel loro insieme, il 76% dei consumi totali. La quota minima del 5,5% deriva, poi, da importazioni ed una dell’11,2% dalle energie rinnovabili.
Dal lato della produzione, invece, considerando il solo comparto elettrico e fatto 100 il totale nazionale, una quota del 13,4% deriva da importazioni, mentre il restante l’86,6% è direttamente imputabile al territorio ed è legata per il 22,8% al comparto delle energie rinnovabili.
Entrando nel merito delle Energie rinnovabili, secondo i dati disponibili a settembre 2011, la produzione lorda di energia elettrica da tali fonti (considerando l’eolica, quella solare, le bioenergie, l’idroelettrica e la geotermica) è stata di quasi 77 mila GWh, pari al 23% del totale di elettricità prodotta nel nostro Paese.
In un confronto a livello europeo, prendendo in esame i primi 5 paesi per generazione di elettricità da energie rinnovabili, è la Germania che ne produce il maggior (oltre 45 mila MW nel 2008) con il contributo prevalente dell’eolico. L’Italia è quarta con quasi 30 mila MW prodotti.
Dalla scomposizione del dato per singole fonti emerge come la quota predominante è quella dell’idroelettrico, seguita da eolico e fotovoltaico.
Energie rinnovabili & Fotovoltaico: Italia in 2° e 3° posizione!
Scendendo nel dettaglio delle due principali fonti energetiche verdi, si osserva come in riferimento al fotovoltaico l’Italia è seconda solo alla Germania, con 2.326 MW. In termini di potenza cumulata, invece, è terza con un distacco netto rispetto alla Germania che si posiziona al primo posto con oltre 17.000 MW.
Nonostante ciò, va detto che alcune stime di settore prevedono il raggiungimento, a fine 2011, di 12.000 MW e ciò, se da un lato implica una forte crescita del comparto, dall’altro pone la necessità di rivedere la posizione del nostro Paese nel più ampio contesto internazionale.
Anche in riferimento al comparto dell’eolico l’Italia occupa la terza posizione in termini di potenza cumulata installata a fine 2010, pari ad oltre 5.797 MW, mentre è quinta per l’installato nel solo 2010.
Ulteriori due parametri di riferimento per l’analisi del settore sono la numerosità degli impianti presenti sul territorio e la potenza ad essi associata.
Sotto il primo aspetto, sono oltre 157 mila le installazioni censite e, di queste, circa 40.000 sono situate nelle regioni del Mezzogiorno (considerando le fonti eolica, solare, bioenergie e senza l’idroelettrico). In termini di potenza degli impianti – e con riferimento alle sole fonti citate – su un totale nazionale che ammonta a 12.407 MW, circa il 62% si trova nel Sud.
Sussiste, quindi, una discrasia tra la distribuzione degli impianti in termini numerici, che risulta pressoché omogenea tra le 4 arre del paese, e quella della potenza installata che si concentra prevalentemente nel Mezzogiorno. Alla base di ciò vi sono due principali motivazioni: la prima riguarda la diffusione della fonte eolica che è presente soprattutto al Sud; la seconda, invece, è relativa alla tipologia degli impianti presenti: mentre al Nord vi sono in prevalenza piccoli impianti per l’autoproduzione, al Sud si possono trovare “minicentrali” che hanno un bacino di soddisfacimento della domanda maggiore rispetto a quanto accade nelle restanti ripartizioni.
Dai dati sopra esposti emerge come le regioni meridionali siano particolarmente rilevanti nell’ambito del panorama nazionale delle rinnovabili. Tuttavia, al suo interno, vi è una distribuzione abbastanza eterogenea tra le diverse regioni. In particolare è la Puglia quella con il maggior patrimonio da fonti pulite (con oltre 2.000 MW installati) grazie alla rilevante presenza di impianti eolici.
In termini di singole fonti, prevale l’eolico che, in alcune regioni (Puglia, Sicilia e Campania) è la rinnovabile con il maggior numero di MW installati; buono è anche il contributo dell’idroelettrico che, fatta eccezione per la Puglia, è il secondo comparto di riferimento.
La ripartizione per aree geografiche, dal canto suo, vede una distribuzione abbastanza omogenea se si considera l’intero comparto. Se, invece, si prendono in esame solo le nuove rinnovabili – escludendo l’idroelettrico – la distribuzione varia a favore delle regioni del Mezzogiorno che registrano ben il 66% di tutta l’energia prodotta in Italia da fonti pulite.
Anche i dati sulla produzione sottolineano ulteriormente la centralità delle regioni del Sud nel contesto nazionale; in riferimento alle tre principali fonti rinnovabili presenti, infatti, in tali regioni è prodotto il 98% dell’energia eolica nazionale; il 41% dell’energia solare e circa il 40% dell’energia da biomassa, bioliquidi e biogas.
Dati che chiaramente confermano la centralità del Mezzogiorno in questo settore che sarà sempre più importante nel futuro data la scarsità di fonti di energia fossile.