Pier Carlo Padoan: “Il 2016 sarà anno di crescita”
Sviluppo dell’economia, aumento dei posti di lavoro e diminuzione delle tasse. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, trapela ottimismo in occasione dell’audizione sul Def, il documento di economia e finanza che indica la strategia economica e di finanza pubblica nel medio termine: “Il 2016 è in linea con il 2015. La crescita è costante, l’occupazione migliora, i conti pubblici migliorano e la pressione fiscale si è ridotta, complice una politica fiscale rigorosa accompagnata da misure espansive e riforme strutturali”.
Il 2016 sarà l’anno in cui il debito pubblico inizia a scendere. La crescita del Pil è rallentata nel primo trimestre del 2015, ma “nel primo trimestre del 2016 sembra aver ripreso slancio. È fondamentale per la fiducia dei mercati – prosegue Pier Carlo Padoan – ridurre il debito delle amministrazioni pubbliche”. Rispetto alle politiche restrittive di altri paesi dell’eurozona, per Padoan l’Italia sta compiendo grandi sforzi risultando “il Paese dell’Unione Europea che ha fatto maggiormente ricorso al Piano Juncker” finalizzato al rilancio degli investimenti.
Pier Carlo Padoan, in tema pensioni auspica una sinergia con il mercato del lavoro
Sul fronte pensioni dopo aver ribadito l’importanza del sistema previdenziale per la stabilità del Paese, il ministro ha sottolineato la necessità di trovare una sinergia con il mercato del lavoro, aprendo alla possibilità di “forme di finanziamento complementare”. Chiosa del ministro dedicata a Digital tax e incontro dell’Ecofin di questo fine settimana. La prima rimane “una tassa complicata, ma è un aspetto da considerare” poiché “è nell’interesse del governo”; sul summit olandese, Padoan ribadisce la posizione contraria del governo nei confronti dei “vincoli all’esposizione ai debiti sovrani delle banche”, definendolo un problema globale, non circoscritto all’Unione Europea e quindi che va affrontato dal comitato di Basilea.